Mentre sta per iniziare un nuovo anno scolastico, il personale ATA si trova ancora in una situazione di vera e propria emergenza. A lanciare l’allarme è stato il segretario generale di Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile, il quale ha denunciato come all’avvio delle attività scolastiche ci siano oltre 50 mila precari.
Situazione d’emergenza per il personale ATA
“All’avvio dell’anno scolastico oltre 50 mila precari. Serve rispetto, senza collaboratori scolastici, assistenti amministrativi, tecnici e DSGA, le scuole non potrebbero funzionare”. Queste le parole pronunciate da Giuseppe D’Aprile durante la manifestazione di Napoli organizzata dalla Uil Scuola Rua Campania presso l’I.S.S Sannino De Cillis. “Precarietà, scarso riconoscimento sociale ed economico e lavoro spesso non conforme alle mansioni previste dal contratto. Quella che vive il personale Ata nella scuola italiana è una condizione di vera emergenza. È dal riconoscimento del loro lavoro che la Uil Scuola Rua intende condurre la propria linea di azione sindacale”. Ha aggiunto subito dopo D’Aprile entrando nel merito della situazione in cui si trova oggigiorno buona parte del personale ATA.
“A distanza di mesi risultano pienamente confermate le motivazioni che hanno indotto la Federazione Uil Scuola Rua, a non sottoscrivere il CCNL 2019-21″. Ha ripreso il discorso. “Abbiamo ricordato ai politici presenti appartenenti al Governo e all’opposizione che il personale Ata merita diritti, non concessioni, perché rappresenta una risorsa fondamentale della scuola. È giunto il momento di riconoscerne il valore, anche dal punto di vista contrattuale”.
L’appello poco prima dell’inizio dell’anno scolastico
“Inoltre al suono della campanella, il precariato per gli ATA ammonta a circa 50.000 unità, un numero che insieme a quello dei docenti va ad incrementare la precarietà del lavoro scolastico in Italia, unico nel panorama del pubblico impiego”. Ha dichiarato ancora il segretario generale, sottolineando quale sia la situazione poco prima dell’inizio del nuovo anno scolastico.
“Servono risposte su retribuzioni, organici e nuovo ordinamento professionale. Il prossimo rinnovo contrattuale rappresenta l’occasione giusta per trovare nel negoziato la valorizzazione del personale della scuola attraverso interventi organici sia di tipo economico che normativo, anche in ottica di miglioramento dei diversi istituti giuridici del precedente contratto. È ora di fermarsi e riprogrammare per tempo. La scuola di questo paese rappresenta un bene troppo prezioso e come tale deve essere trattato”. Ha infine concluso.