Emendamenti scuola al decreto Milleproroghe 2024, venerdì scorso, 19 gennaio, sono scaduti i termini per la presentazione degli emendamenti al decreto Milleproroghe che dovrà essere convertito in legge. Fratelli d’Italia, in una nota informativa, riporta i contenuti degli emendamenti che sono stati presentati e che riguardano la scuola.

Emendamenti scuola al decreto Milleproroghe 2024: ecco quelli presentati da Fratelli d’Italia

Nella nota informativa diffusa dalla senatrice di Fratelli d’Italia, Ella Bucalo, viene sottolineato come, da sempre, Fratelli d’Italia ponga particolare attenzione alle esigenze del mondo della scuola. Il Dipartimento Istruzione del partito guidato da Giorgia Meloni, ha predisposto e depositato alla Camera quattro emendamenti importanti al Milleproroghe.

Il primo, che riguarda la mobilità triennale dei docenti – membro della commissione cultura e istruzione del Senato e vice responsabile del dipartimento istruzione del partito – stabilisce che il vincolo triennale di permanenza del docente presso la stessa istituzione scolastica, ove ha svolto il periodo di prova, si applica a decorrere dalle immissioni in ruolo disposte per l’anno scolastico 2024/2025, invece che dall’anno scolastico 2023/2024, come previsto dalla disciplina vigente. Ciò in considerazione della necessità – nelle more della conclusione delle procedure di reclutamento con il nuovo sistema introdotto dalla riforma del DL n. 36/2022 – di garantire il regolare avvio dell’anno scolastico 2024/2025.

Il secondo, disposizioni in materia di mobilità straordinaria dei dirigenti scolastici, sostituisce l’articolo 19-quater del D.L. 27 gennaio 2022, n. 4, ed  estende – anche alle operazioni di mobilità dell’anno scolastico 2024/2025 – la messa a disposizione nella percentuale del 100 per cento dei posti di dirigente scolastico vacanti per ciascuna regione, prevedendo che per tale procedura, salvo specifiche eccezioni, non siano richiesti gli assensi degli uffici scolastici regionali interessati.

Il terzo, mira a risolvere l’annosa questione che si trascina da quasi un decennio della posizione di quei docenti non abilitati che hanno partecipato con riserva in virtù di provvedimenti cautelari ai concorsi indetti con decreti nn. 105 e 106 del 23 febbraio 2016 per il personale docente della scuola secondaria di primo e secondo grado, superando le prove scritte e orali ed essendo successivamente immessi in ruolo ma la cui posizione è stata poi travolta da pronunce giurisprudenziali negative. Il quarto concerne, invece, la proroga dell’aggiornamento delle graduatorie sia del personale docente che del personale ATA.’