La questione dei buoni pasto per il personale scolastico, docenti e ATA, è discussa da tempo. E’ importante ricordare che nel 2022 la Corte di Cassazione ha stabilito che anche i dipendenti del pubblico impiego possono beneficiarne. Questo riconoscimento si estende a tutti i lavoratori della Pubblica Amministrazione con turni superiori alle sei ore. Anche Anief richiede l’introduzione dei buoni pasto per il personale ATA nel nuovo CCNL. Un lettore ci ha inviato una lettera in cui esprime alcune considerazioni interessantissime e che meritano di essere diffuse.

Il personale scolastico e i buoni pasto

Abbiamo già trattato la questione dei buoni pasto al personale della scuola in un nostro webinar YouTube con l’Avvocato Angela Maria Fasano, che ha illustrato i motivi per cui va intrapresa un’azione legale per il riconoscimento di questo diritto. Tra le sue considerazioni, il lettore spiega perché proprio la questione delle 6 ore lavorative richieste, crea un diritto anche per il personale scolastico. Scrive:

“In passato questa negata “agevolazione di carattere assistenziale” (così viene definita dalla Corte di Cassazione), poteva effettivamente trovare una qualche giustificazione nell’orario di lavoro tipicamente mattutino, con turni normalmente non superiori alle 6 ore al giorno, sebbene i CCNL prevedessero anche turni fino a 9 ore giornalieri per il personale ATA. Le aperture pomeridiane delle scuole potevano essere gestite con rotazioni pomeridiane del personale quasi sempre su 6 ore al giorno; tranne rare e temporanee eccezioni, il problema veniva trascurato o, per lo meno, non si poneva più di tanto; diciamo pure “andava bene così” perché la consuetudine rimaneva pranzare a casa propria a costi contenuti per buona parte dell’anno scolastico.”

Le cose sono cambiate

“Nel frattempo, però, le cose sono cambiate e non poco. I carichi di lavoro e le attività aggiuntive sono aumentati. Il personale assente non viene sostituito, in molte scuole l’orario di lavoro ATA, compreso tra le 36 e le 42 ore settimanali, è stato distribuito su 5 giorni anziché 6 a seguito dell’adozione della settimana corta; facendo due conti, la media giornaliera oscilla tra le 7 ore e 12 minuti e le 8 ore e 24 minuti, cioè ben più del limite di 6 ore oltre il quale il legislatore normalmente garantisce vari diritti, solitamente uno, tra mensa, indennità o buono pasto.” Potete leggere tutte le altre riflessioni nella lettera.