Un comunicato di Azione denuncia come ‘nel silenzio e nell’inerzia del governo, gli insegnanti precari con tre anni di servizio continuano a subire discriminazioni nell’abilitazione rispetto ai colleghi di ruolo, a chi è già abilitato e a chi ha specializzazioni sul sostegno. Questa situazione li ha portati a fare ricorso al Tar contro un sistema di abilitazioni ingiusto e assurdo, che li condanna di fatto al precariato perpetuo o ad essere superati da insegnanti senza esperienza di cattedra’. Lo dichiara Daniela Ruffino, deputata di Azione.
La discriminazione dei triennalisti
Ruffino aggiunge: “I cosiddetti ‘triennalisti’ chiedono da tempo, inascoltati, una revisione della legislazione riguardante i percorsi abilitanti da 30 CFU previsti per loro, che sono a numero chiuso, con pochi posti disponibili, obbligo di lezioni in presenza e tirocinio. Al contrario, i corsi per gli insegnanti di ruolo, già abilitati e specializzati sul sostegno, prevedono accesso illimitato, lezioni online e nessun obbligo di tirocinio.
Questo crea una disparità di trattamento che rende impossibile per i precari entrare in ruolo e li mette a rischio di rimanere senza lavoro, confinandoli nella seconda fascia delle Graduatorie provinciali per le supplenze. Questi docenti, in molti casi con anni di esperienza, chiedono solo parità di trattamento. Si sono rivolti al Ministero dell’Istruzione per chiedere l’apertura di un tavolo tecnico e la modifica della disciplina dei percorsi abilitanti, ma non hanno ricevuto risposta. Rispondere sarebbe un atto di cortesia. Non per questo governo – conclude Ruffino – che sembra considerare normale l’esistenza di insegnanti di Serie A e di Serie B.”
Ufficio Stampa Azione