Scuola secondaria di secondo grado, è stata depositata presso la Camera dei Deputati la proposta di legge N. 1739 riguardante la riorganizzazione dei percorsi di istruzione della scuola secondaria superiore. L’aspetto, senza dubbio, più eclatante è quello rappresentato dalla volontà di ridurre a quattro anni la durata dei corsi di studio per tutti gli indirizzi dell’istruzione secondaria di secondo grado.
Quattro anni per la scuola secondaria di secondo grado, la proposta di legge arriva alla Camera dei Deputati
Il testo del nuovo disegno di legge (disponibile in versione integrale in PDF) è composto da due soli articoli. Qui si legge: ‘Al fine di garantire la piena realizzazione del diritto-dovere di istruzione e formazione, anticipare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e favorire una formazione adeguata alle esigenze del tessuto socioeconomico, il Governo è delegato ad adottare, entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, nel rispetto delle competenze costituzionali in materia di istruzione e dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, uno o più decreti legislativi di parziale riordino del secondo ciclo di istruzione, secondo i seguenti princìpi e criteri direttivi:
- a) la scuola secondaria di secondo grado ha durata quadriennale e si articola in percorsi di liceo, di istituti tecnici e di istituti professionali. L’attività didattica si sviluppa in due bienni;
- b) il piano di studi deve assicurare agli studenti e alle studentesse il raggiungimento degli obiettivi specifici di apprendimento e delle competenze trasversali e l’orientamento, previsti per il quinto anno di corso, entro il termine del quarto anno, eventualmente provvedendo all’adeguamento e alla rimodulazione del calendario scolastico annuale e dell’orario settimanale delle lezioni, ai sensi degli articoli 4 e 5 del regolamento di cui al decreto del Presidente della Repubblica 8 marzo 1999, n. 275, anche al fine di compensare, almeno in parte, la riduzione di una annualità del percorso scolastico;
- c) il piano di studi garantisce l’insegnamento di tutte le discipline già previste dall’indirizzo di studi di riferimento, ivi compreso l’insegnamento trasversale dell’educazione civica, di cui alla legge 20 agosto 2019, n. 92, con particolare riferimento alla transizione ecologica e allo sviluppo sostenibile;
- d) la promozione, nell’ambito dell’autonomia scolastica, attraverso il ricorso alla flessibilità didattica e organizzativa, l’utilizzo delle più elevate tecnologie digitali, il ricorso alle attività laboratoriali, l’adozione di metodologie di apprendimento innovative, lo sviluppo dell’insegnamento con metodologia Content and language integrated learning (CLIL) e il rafforzamento delle discipline scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (STEM);
- e) la garanzia dell’invarianza delle dotazioni organiche e, comunque, dell’assenza di esuberi di personale.
Recentemente depositata alla Camera dei deputati, la proposta di legge n. 1739 prevede la durata quadriennale dei corsi di studio per tutti gli indirizzi dell’istruzione secondaria di secondo grado’.
Riduzione a 4 anni della durata dei corsi per la scuola secondaria di secondo grado
FLC-CGIL ha duramente criticato il disegno di legge che, secondo il sindacato guidato da Gianna Fracassi, tradisce una doppia finalità: la prima è rappresentata dalla volontà di tagliare in modo lineare il sistema pubblico dell’istruzione e le risorse destinate; la seconda quella di spostare quanto prima i giovani verso l’offerta produttiva del Paese.
Secondo il DDL N. 1739, l’obiettivo è quello di assicurare in 4 anni l’insegnamento di tutte le discipline previste dall’indirizzo di studi di riferimento della scuola secondaria e, oltre modo, i livelli di competenze che, oggi, invece, vengono svolti in cinque anni.
Stesso ciclo di studi ma con tempi ridotti da 5 a 4 anni. Per di più, ogni scuola, autonomamente, dovrà provvedere al proprio adattamento curriculare. FLC-CGIL l’ha definita come “una vera e propria deregolamentazione dei percorsi nazionali di istruzione, un ulteriore attacco al valore legale del titolo di studio”.