Il ritorno al registro cartaceo è sostenuto e pubblicamente appoggiato dallo psichiatra e sociologo Paolo Crepet. Durante un’intervista rilasciata a La Nuova Sardegna, Crepet ha espresso le sue riserve sull’utilizzo del registro elettronico nelle scuole, sottolineando la necessità di riflettere sul ruolo della tecnologia nella vita quotidiana degli studenti. Egli ha evidenziato come la conoscenza precisa e immediata di dettagli quotidiani, come la presenza in classe o le valutazioni istantanee, possa risultare superflua per i genitori e addirittura invasiva rispetto alla privacy e all’autonomia degli studenti.
La critica al registro elettronico e la valorizzazione del registro cartaceo
‘Recentemente ho avuto un incontro con il Ministro dell’Istruzione Valditara – ha detto Crepet – e in quell’occasione avevamo parlato di una mia osservazione espressa nel mio libro, dove mi chiedevo chi avesse avuto l’idea di introdurre il registro elettronico nelle scuole. Mi sembra superfluo per un genitore conoscere dettagli come la posizione della propria figlia alle 10:24 o se è stata interrogata in geografia. Dovrebbe essere un fatto privato. Ebbene, il Ministro mi ha informato che sta preparando una proposta di legge per riportare il sistema al registro cartaceo.”
Il ritorno al registro cartaceo non rappresenta soltanto un gesto simbolico di nostalgia per i tempi passati, ma una riflessione critica sulla pedagogia contemporanea. L’argomentazione principale di Crepet e Valditara si basa sull’importanza di una gestione educativa che privilegi la relazione umana e la responsabilizzazione diretta degli studenti. La tecnologia, sebbene utile, può in alcuni casi allontanare insegnanti e alunni, frammentando il processo educativo in una serie di dati digitali privi di contesto emotivo e relazionale.
La proposta del Ministro, come sottolineato, va oltre la semplice eliminazione del registro elettronico, includendo anche misure come il divieto dell’uso degli smartphone in classe. Questo divieto mira a limitare le distrazioni e a promuovere una maggiore concentrazione, favorendo al contempo lo sviluppo di competenze cognitive e sociali più profonde e autentiche.
Il futuro dell’Istruzione e la tecnologia
Il dibattito sul ritorno al registro cartaceo e la regolamentazione dell’uso della tecnologia nelle scuole è solo una parte di una discussione più ampia sul futuro dell’istruzione in Italia. La sfida è trovare un equilibrio tra l’innovazione tecnologica e il mantenimento di pratiche pedagogiche che valorizzino l’interazione umana e la crescita personale degli studenti. La scelta del Ministro Valditara, supportata da Crepet, sembra essere quella di promuovere un ritorno a pratiche più tradizionali.