Tutti gli anni le scuole si ritrovano alle prese con ritardi nelle nomine da Gps e con la solita corsa alle convocazioni da graduatorie d’istituto per reperire quanto prima supplenti. Quest’anno però si sta assistendo a maggiori difficoltà che stanno lasciando molti istituti scolastici in affanno. Le motivazioni sono le più svariate e possono essere condensate soprattutto nell’inadeguatezza dell’interpello soppiantando le Mad, e nell’attesa delle immissioni in ruolo dal primo concorso PNRR che ha creato la ‘girandola’ delle supplenze ‘fino ad avente diritto’. Vediamo di seguito maggiori dettagli.
L’inefficacia dell’interpello
Partendo dall’interpello, questo strumento, a cui ricorrono le scuole come ultima spiaggia una volta esaurite le graduatorie d’istituto, non sta dando evidentemente i frutti sperati. Intanto viene lamentata la mancanza di trasparenza con cui le segreterie scolastiche attribuiscono la supplenza tra tutti i candidati; ma la principale criticità ruota intorno alle supplenze brevi. A fronte infatti di questa tipologia di posto l’interpello non risulta essere efficace se consideriamo ad esempio che, per una supplenza magari di 3 giorni, viene pubblicato un avviso di ricerca supplenti che resta aperto, ipoteticamente, 2 giorni e a cui si candidano centinaia di aspiranti, la maggior parte dei quali sprovvisti dei requisiti richiesti, rallentando la procedura di selezione da parte delle segreterie stesse.
Scuole nel caos per i posti accantonati per il concorso PNRR
Un’altra problematica di questo anno scolastico è rappresentata dai ritardi nelle immissioni in ruolo del primo concorso PNRR, le quali dovranno concludersi entro il 31 dicembre 2024. I posti accantonati devono essere dati a supplenza dalle graduatorie d’istituto con clausola ‘fino ad avente diritto’. Molti aspiranti non si fidano di questi contratti (che, proprio per la loro particolarità, possono essere chiusi da un momento all’altro) e spesso non accettano, lasciando così le scuole con le cattedre scoperte. Per sopperire a questa situazione i docenti a tempo indeterminato e determinato presso questi istituti si ritrovano a lavorare con ore aggiuntive in attesa che arrivino i vincitori di concorso titolari dei posti vacanti. Il tutto si riversa inevitabilmente, oltre che sul personale docente, anche sulla continuità degli alunni delle classi coinvolte.