Si parla da circa un mese dell’opportunità di prevedere una sorta di ‘buono scuola’ per quanto riguarda le istituzioni paritarie. Si tratterebbe di un sostegno economico a favore delle famiglie meno abbienti per favorire la libertà di scelta nell’educazione. La proposta era arrivata direttamente dal Ministro Valditara, il quale aveva chiesto alla politica di avere il coraggio di predisporre questa misura. Ci si aspettava che la previsione fosse contenuta in legge di bilancio, invece non sembra esserne traccia. Di qui la delusione delle associazioni d’ispirazione cristiana, seguite anche dall’appello di Suor Anna Monia Alfieri, legale rappresentante delle scuole Marcelline italiane, membro della Consulta di Pastorale scolastica e del Consiglio Nazionale Scuola della CEI nonchè docente ed esperta di diritto scolastico.
Scuole paritarie, senza sostegno in Manovra le spese di gestione aumenteranno
Le associazioni di gestori e genitori di scuole paritarie cattoliche e d’ispirazione cristiana (AGeSC, Cdo Opere Educative-Foe, Ciofs scuola, Faes, Fidae, Fism, Fondazione Gesuiti Educazione, Salesiani per la Scuola-Cnos Scuola Italia, facenti parte di Agorà della parità ) hanno manifestato tutto il loro malcontento a seguito dell’assenza di previsioni nella Manovra Finanziaria 2025 a favore delle scuole paritarie. Nonostante infatti i passi in avanti fatti negli ultimi tempi sarebbero ancora tanti i tasselli da aggiungere per arrivare ad una parità economica (prevista dalla Legge 62/2000).
Nella legge di bilancio sembrerebbe mancare sia un incremento di fondi, rispetto a quelli esistenti, sia l’introduzione di strumenti che possano favorire la libertà di scelta educativa delle famiglie, attraverso i voucher o con l’aumento del tetto per le detrazioni fiscali sulle spese scolastiche. Questa situazione, come fanno sapere le associazioni, non farà altro che aggravare le difficoltà economiche di queste realtà scolastiche, prevedendo un incremento delle spese di gestione che si andrà a ripercuotere sui costi che dovranno affrontare le famiglie che vogliono far studiare i figli presso le scuole paritarie.
L’appello al Governo Meloni
Sulla questione è intervenuta anche Suor Anna Monia Alfieri che, a Milano Post, ha parlato delle rassicurazioni ricevute le scorse settimane sulla legge di bilancio, disattese ad oggi dall’assenza di interventi a favore delle scuole paritarie: “qualora il Buono Scuola non fosse previsto, ci troveremmo di fronte ad un grave problema che andrebbe a coinvolgere due fronti: in primis, la sopravvivenza delle poche scuole paritarie presenti in Italia, in secundis, l’ennesima delusione delle famiglie italiane che in quel provvedimento avevano creduto come soluzione, tra l’altro parziale, ad un diritto loro negato.“
Suor Anna Monia Alfieri ha poi aggiunto che in assenza del citato buono scuola le istituzioni paritarie che sono sopravvissute finora saranno costrette ad aumentare le rette fino a 7 mila euro, “allineandosi al costo medio studente” e “diventando così scuole per ricchi“. Alfieri, unitamente alle associazioni d’ispirazione cristiana, si appellano quindi al Governo affinchè possa prestare fede alle promesse fatte nell’ultimo periodo garantendo il pluralismo educativo.