Flc CGIL è intervenuta nelle scorse ore per esprimere la sua posizione su due tematiche di grande attualità per il mondo scolastico: il buono scuola che il Ministro Valditara vorrebbe prevedere per le scuole paritarie e la riforma del voto in condotta diventata ora legge. Su entrambi gli aspetti il sindacato si è mostrato critico. Vediamo di seguito i dettagli.
Buono scuola scuole paritarie: “Si rispetti la Costituzione”
Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha lanciato l’idea, di recente, della previsione di un buono scuola per garantire la libertà di scelta educativa anche alle famiglie meno abbienti che vogliono far frequentare ai figli le scuole paritarie. La ratio l’avrebbe fondata sull’art. 30 Cost, in cui viene sancito il diritto e il dovere dei genitori di mantenere, istruire ed educare i propri figli. Questa proposta, corredata dall’assunto da parte dello stesso ministro secondo cui “le scuole paritarie sono pubbliche“, ha incontrato il favore del Moige (Movimento Italiano Genitori) ma ha destato la polemica dell’opposizione e del fronte sindacale.
Al riguardo Flc CGIL, in una nota, ha dichiarato: “Non ci possono essere fraintendimenti o tentativi maldestri e ideologici di piegare l’assetto costituzionale a trite bandierine ideologiche. La Costituzione su cui tutti i ministri di questo Governo hanno giurato afferma con chiarezza due concetti: la Repubblica detta le norme generali sull’istruzione ed istituisce scuole statali per tutti gli ordini e gradi. Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato”. L’organizzazione sindacale ha anche colto l’occasione per ricordare a Valditara le priorità della scuola, invitandolo a utilizzare le risorse aggiuntive per rinnovare il contratto di oltre un milione tra docenti e ATA e per stabilizzare le centinaia di migliaia precari.
Voto in condotta: “Misura inefficace”
Il ddl Valditara sul voto in condotta è stato approvato oggi alla Camera diventando ufficialmente legge. Cosa cambia ora? Alla scuola primaria tornano i giudizi sintetici da ottimo a insufficiente, e se il voto in condotta sarà 5 è prevista la bocciatura, mentre col 6 l’alunno sarà rimandato a settembre. Con entusiasmo il Ministro Valditara ha commentato la sua riforma ponendo al centro dell’attenzione l’importanza del rispetto e la responsabilizzazione degli studenti.
Critica anche su questo punto sempre Flc CGIL: “è una misura inefficace e formale che propone un’idea di scuola autoritaria, che dimentica la propria missione principale di educare, con personale formato e motivato, con strumenti didattici adeguati e tempi scuola distesi. Come FLC CGIL abbiamo più volte espresso la nostra contrarietà e segnalato l’assenza di strumenti e condizioni accoglienti per educare”. Queste le parole di Gianna Fracassi, segretaria generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL.
La leader sindacale ha poi aggiunto: “In particolare il voto in condotta e le multe previste dal provvedimento motivate da una rinnovata autorevolezza dei docenti sono quanto di più distante da una reale restituzione agli insegnanti della rilevanza sociale che spetterebbe loro e che deve passare innanzitutto per il riconoscimento economico e per la stabilizzazione dei posti di lavoro. In definitiva, il ddl scuola, che abbandona il tentativo appena avviato nella primaria di costruire un dialogo valutativo e formativo con le famiglie, altro non è che un irrigidimento del rapporto tra scuola e studenti e una proposta di scuola autoritaria, senza alcuna intenzione di educare con più tempo scuola e maggiore supporto educativo. Auspichiamo che, nella fase di modifica dello Statuto degli studenti e delle studentesse, si coinvolgano quantomeno le organizzazioni studentesche”.