Al centro dell’attenzione viene posto il pluralismo educativo. L’occasione è stata la tre giorni promossa da Usmi e Cism in corso a Roma dedicata proprio a questa tematica. Il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, ha evidenziato in particolare la situazione problematica in cui stanno versando le scuole paritarie, a rischio compromissione a causa della crisi economica che ha travolto il nostro Paese. Di seguito i dettagli.
Scuole paritarie: garantire il pluralismo educativo
Negli ultimi 25 anni, da quando è in vigore la legge 62/2000 sulla parità scolastica, le scuole paritarie hanno perso il 35,1% degli allievi, passati da 1.186.667 a 770.130. Nello stesso lasso di tempo, la scuola statale ha visto una contrazione degli studenti del 6,3% (-474.779 alunni). Nell’ultimo decennio, inoltre, hanno chiuso più di 200 scuole paritarie l’anno, trend continuato anche dopo l’uscita dalla pandemia (-379 scuole nel 2022-2023 e -291 nel 2023-2024). Questi i dati pubblicati dall’Avvenire.
Alla luce di ciò il cardinale Zuppi ha lanciato un appello chiedendo un sostegno per le scuole paritarie: “Non chiediamo alcun privilegio ma il giusto riconoscimento del lavoro della scuola cattolica, nata per i poveri e che punta all’integrazione e a svolgere la funzione importantissima di ascensore sociale“. Ha fatto eco anche suor Anna Monia Alfieri, esperta di diritto scolastico, la quale in maniera più incisiva ha aggiunto: “Le moderne democrazie si reggono sul pluralismo educativo, che vede la presenza di scuole statali e di scuole pubbliche paritarie. Il monopolio educativo, invece, è tipico dei regimi e non di una democrazia qual è l’Italia“.
L’attenzione è stata rivolta nel dettaglio all’aspetto economico, sottolineando la disparità che intercorre tra scuole statali e pubbliche, con, rispettivamente, 7 mila euro all’anno di spese per ogni alunno sul fronte pubblico e un contributo per ogni allievo della paritaria di circa 700 euro annui. In questo modo, come ha spiegato Suor Alfieri, le famiglie sono costrette a pagare due volte il servizio scolastico: prima con le tasse e poi con la retta.
La consapevolezza di queste problematiche, unitamente all’importanza della scuola paritaria all’interno dell’unico sistema di istruzione nazionale, ha portato la capo dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione del Ministero dell’Istruzione e del Merito, Carmela Palumbo, a confermare l’urgenza di “di un’azione forte di rilancio della libertà di scelta educativa, con misure concrete di sostegno alla scuola paritaria“, allontanando i pregiudizi sulle scuole paritarie troppo spesso associate ai casi di diplomifici.