Le segreterie scolastiche sono al collasso. E le motivazioni sarebbero da rintracciare nei tagli avvenuti al personale ATA e nel mancato rinnovo dell’organico aggiuntivo PNRR e Agenda Sud anche per il prossimo anno scolastico. Ricordiamo a tal proposito come gli assistenti amministrativi rientranti in questi progetti siano stati licenziati già a dicembre 2023, mentre circa 6 mila collaboratori scolastici, dopo varie ‘peripezie’, sono riusciti a vedersi rinnovare il contratto fino al 15 giugno 2024, seppur con un vuoto contrattuale dal 16 aprile al 2 maggio. Sulla questione è intervenuto nelle scorse ore Marcello Pacifico (Anief).
Segreterie scolastiche in difficoltà
Oltre al mancato supporto ai progetti collegati al Pnrr, gli uffici amministrativi delle scuole stanno soffrendo per la scarsità di risorse umane per la complessa gestione delle graduatorie di terza fascia ATA e GPS, il cui aggiornamento è caduto nello stesso anno, con scadenze delle finestre temporali all’incirca negli stessi giorni. E ora le segreterie scolastiche si trovano di fronte ad una corsa contro il tempo per fare in modo che entro l’inizio dell’anno scolastico tutto sia pronto. Ma a chi o a cosa va imputata la responsabilità di questa situazione? Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, in merito ha le idee chiare:
“Per quanto riguarda il personale Ata e le segreterie scolastiche ridotte ai minimi termini ritengo che sia indispensabile ribadire che negli ultimi anni sono stati tagliati, per effetto della Legge 133/08, oltre 50mila posti. È stata una cancellazione di posti di lavoro, all’interno delle scuole, che hanno tagliato le gambe agli istituti, costringendo dirigenti scolastici e Dsga a fare i salti mortali per assicurare il migliore servizio possibile. Nell’ultimo periodo, poi, con il moltiplicarsi delle incombenze lavorative dovute alla gestione amministrativa dei progetti derivanti dal Pnrr, le cose sono ulteriormente peggiorate: per questo continuiamo a chiedere il ripristino dal 1° settembre degli oltre 6mila collaboratori scolastici aggiuntivi e licenziati a fine anno scolastico, più altre migliaia di assistenti amministrativi e tecnici: senza di loro le scuole sarebbero in ginocchio, non faremmo un buon servizio agli alunni, in particolare quelli a rischio abbandono scolastico a cui sono destinati i programmi. Ma nemmeno faremmo – conclude Pacifico – una bella figura con l’Unione europea che quei fondi li ha stanziati per avere risultati effettivi”.