Il sostegno agli alunni con disabilità rappresenta sempre un aspetto molto importante del mondo della scuola. Come redazione, infatti, abbiamo sempre dedicato molta attenzione alla tematica. Riflettiamo adesso sugli ultimi dati riportati dall’ISTAT che illustrano la situazione relativa all’anno scolastico 2022/23.

Numero di casi di sostegno

In primo luogo, ciò che è emerso dall’indagine ISTAT è stato l’aumento dei casi certificati: 338mila alunni con disabilità, pari al 4,1% del totale degli iscritti, rappresentano un aumento del 7% rispetto all’anno precedente. Si evince anche una netta prevalenza di studenti maschi con disabilità, quasi il doppio rispetto alle femmine. Nella scuola dell’infanzia si concentra la percentuale maggiore di ore di sostegno (20,2 ore), seguita dalla primaria (16,7) e dalla secondaria di secondo grado (13,4). Confrontando i dati a livello territoriale, si evince che nelle scuole del Sud si registra la maggior quantità di ore destinate agli alunni con disabilità: in media, infatti, si hanno 3 ore alla settimana in più rispetto a quanto rilevato al Nord.

Docenti privi di specializzazione

Anche la quantità di docenti di sostegno ha registrato un incremento del 10%, con un rapporto alunno-insegnante di 1,6, superiore a quello previsto dalla legge. Tuttavia, rimane sempre molto alto il numero di docenti privi della relativa specializzazione: un terzo degli insegnanti non ha formazione specifica e il 12% viene assegnato in ritardo. Questo rappresenta un aspetto molto critico che abbiamo messo in luce in vari articoli: nonostante l’attivazione dei vari cicli di TFA sostegno, infatti, si registra sempre una carenza di insegnanti specializzati. Problema che si accentua soprattutto al Nord, dove gli Atenei bandiscono un numero di posti nettamente inferiore alla domanda.

Continuità didattica non garantita

Altro dato preoccupante è la mancanza di continuità didattica nella maggioranza dei casi: in base a quanto riportato dall’ISTAT, infatti, nell’a.s. 2022/23 il 59,6% degli alunni certificati ha cambiato docente di sostegno, percentuale che sale al 62,1% nelle secondarie di primo grado e raggiunge il 75% nelle scuole dell’infanzia. Altro dato su cui riflettere è che ben il 9% degli studenti ha cambiato il proprio insegnante durante il corso dello stesso anno. Tutto ciò si spiega con l’eccessivo numero di docenti precari che non si stabilizza.