Supplenze sostegno, il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha incontrato le rappresentanze delle organizzazioni sindacali: durante il confronto, si è parlato anche dell’argomento sostegno ed, in particolar modo, della possibilità, a partire dal prossimo anno scolastico, di confermare i supplenti su posti di sostegno per l’intero ciclo scolastico degli alunni. Il ministro, già nei giorni scorsi, in occasione di un’intervista, aveva parlato di possibili modifiche al regolamento delle supplenze proprio in questa direzione.
Supplenze sostegno, esito incontro Valditara-sindacati su conferma supplenti sullo stesso posto
C’è da premettere, innanzitutto, che tale conferma si attuerebbe solamente dietro richiesta della famiglia e, in ogni caso, su base volontaria da parte del docente. La proposta di modifica del regolamento delle supplenze non è del tutto nuova in quanto già la cosiddetta riforma Buona Scuola (legge 107/2015) aveva introdotto una normativa mirata a favorire la continuità didattica per i docenti che svolgono servizio su posto di sostegno con contratto a tempo determinato.
Anief, Pacifico: ‘La vera soluzione è la trasformazione dei posti in deroga in posti in organico di diritto’
Il presidente Anief, Marcello Pacifico, al termine dell’incontro con il ministro Valditara, ha sottolineato come la strada per raggiungere l’obiettivo della continuità didattica sia un’altra, ovvero quella della trasformazione dei posti in deroga in posti in organico di diritto.
‘Sul sostegno – spiega Pacifico – il vero nodo da sciogliere riguarda i tantissimi posti in deroga, quest’anno pari a 89mila e destinati ad aumentare nelle prossime settimane: abbiamo fatto presente al ministro che la soluzione non può essere quella dei contratti pluriennali, ma il travaso di quelle cattedre nell’organico di diritto. Realizzando questo passaggio – ha puntualizzato il leader di Anief – si aprirebbero le porte della stabilizzazione per decine di migliaia di precari specializzati, si darebbe un colpo mortale alla supplentite e si agevolerebbe finalmente la continuità didattica. Perché se c’è un posto in deroga – ha concluso Pacifico – il problema è nominare un supplente o trasformare quel posto in organico di diritto?’