sostegno
Docente di sostegno

Il Ministro del Merito e dell’Istruzione Valditara, durante l’audizione della Commissione Cultura della Camera, ha ribadito l’intenzione di confermare i docenti di sostegno precari attraverso la richiesta del parere alle famiglie degli alunni con disabilità e con valutazione del dirigente scolastico. Questa disposizione nasce dalla volontà di realizzare sempre più un’istruzione inclusiva e di qualità, attraverso un “rapporto virtuoso che metta al centro lo studente. La continuità didattica ha un valore imprescindibile da tutelare con tutti gli strumenti possibili,” ha spiegato Valditara. In un comunicato stampa il sindacato Anief ha ribadito il proprio disappunto verso questa misura che appare ‘illogica’.

‘Una decisione illogica’

“Siamo fortemente contrari con la decisione governativa di confermare a settembre il docente di sostegno supplente nella stessa scuola dove ha svolto servizio nel precedente anno scolastico su richiesta della famiglia dell’alunno con disabilità, sentendo anche il parere del dirigente scolastico – ha dichiarato Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief -, la reputiamo una decisione illogica e che non guarda al merito: perché si aggirano le graduatorie vigenti, frutto dei titoli acquisiti negli anni e dei servizi svolti, per fare spazio ad una modalità di reclutamento annuale che ha il sapore della chiamata diretta? Come si fa a fare decidere ad una famiglia se un insegnante merita di continuare a rimanere in una classe piuttosto che in un’altra? Quali conoscenze e competenze possono avere le famiglie per una scelta così importante?”.

Occorre trasformare i 100.000 posti di sostegno in deroga in cattedre di diritto

Il sindacato Anief, pertanto, ha sottolineato che con questa modalità di reclutamento degli insegnanti precari di sostegno si arrivi a produrre più confusione di oggi. Anche perché si andranno anche a contrastare le indicazioni della normativa vigente che regola la materia: il docente di sostegno, leggi alla mano, deve essere assegnato alla scuola attraverso GLO e associato ad uno o più alunni in base al Piano educativo personalizzato. “La vera risposta davvero utile da attuare – ha concluso il presidente Pacifico – è sempre quella: tramutare gli attuali 100.000 posti in deroga in cattedre di diritto e nel contempo specializzare in didattica speciale i 90.000 insegnanti che affiancano oltre 136mila alunni privi di insegnante specializzato. Tutte le altre decisioni sono dei meri palliativi”.