La questione della continuità didattica per i docenti di sostegno è fondamentale e il Ministero inizia a prenderne coscienza. Bisogna garantire un ambiente educativo stabile e coerente per gli studenti con disabilità, in modo che possano sviluppare il loro pieno potenziale. Le recenti proposte e dichiarazioni del Ministero dell’Istruzione e del Merito riguardanti il sostegno agli alunni disabili hanno suscitato le reazioni dei sindacati. Dopo la UIL scuola, è Anief che fa le sue osservazioni e suggerisce le proprie soluzioni.

Continuità didattica nelle cattedre di sostegno: come?

Il Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha recentemente dichiarato l’intenzione di introdurre norme che prevedano la permanenza degli insegnanti di sostegno sullo stesso posto per almeno tre anni, su richiesta delle famiglie degli alunni disabili. Questa proposta mira a garantire la continuità didattica, riconoscendo l’importanza del rapporto tra insegnante e studente nel contesto dell’inclusione scolastica. Secondo il Ministro Valditara, la soddisfazione dei genitori riguardo al lavoro dell’insegnante di sostegno dovrebbe essere un criterio determinante per la permanenza di quest’ultimo sulla stessa cattedra per un periodo di tre anni.

La posizione di ANIEF: la via della stabilizzazione

Tuttavia, l’Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori (ANIEF) solleva delle critiche a questa proposta ministeriale. Secondo il presidente nazionale, Marcello Pacifico, l’idea di permettere alle famiglie di scegliere l’insegnante di sostegno e di mantenerlo sulla stessa cattedra per tre anni non rispecchia pienamente le esigenze del sistema scolastico. Pacifico sottolinea che gli insegnanti di sostegno non dovrebbero essere considerati semplici “accompagnatori”, ma professionisti specializzati nell’assistenza agli studenti con disabilità. Invece di affidarsi alla scelta delle famiglie, l’ANIEF propone una diversa strategia per garantire la continuità didattica:

  • la stabilizzazione di tutti i posti di sostegno nell’organico di diritto,
  • con l’assunzione di docenti specializzati e
  • l’accesso libero al Tfa (Tirocinio Formativo Attivo).

L’ANIEF evidenzia l’urgente necessità di affrontare la precarietà nel settore del sostegno scolastico. Attualmente, le supplenze su sostegno stanno aumentando considerevolmente, mentre il numero di docenti specializzati è insufficiente rispetto alla domanda. Questa situazione compromette la qualità dell’assistenza fornita agli studenti con disabilità e mette a rischio la continuità didattica all’interno delle scuole italiane.