docente di sostegno
Docente di sostegno e alunno

Il sindacato Uil Scuola Rua ha elaborato un interessante sunto per illustrare la situazione che si ha attualmente nel nostro Paese in merito al sostegno alle attività didattiche per gli alunni con disabilità. Nel prodotto realizzato la Uil ha messo in evidenza i numeri dell’inclusione scolastica, i problemi da risolvere e le possibili soluzioni che lo stesso sindacato indica. Ecco qui di seguito quanto messo in luce. 

I numeri del sostegno in Italia 

Su 7.073.587 studenti in Italia, distribuiti nei vari ordini di scuola, ben 331.124 sono alunni con disabilità. I posti in totale assegnati sul sostegno sono 205.253: di questi 106.000 sono i contratti a tempo determinato conferiti a supplenti, che ricoprono ben 79.083 posti in deroga. La Lombardia, la Campania e la Sicilia e la scuola primaria sono rispettivamente le regioni e l’ordine di istruzione in cui si registra il tasso più alto di alunni con disabilità. 

Questioni aperte e problemi da risolvere

La differenza tra il numero di docenti di sostegno e alunni certificati rappresenta un primo grande problema da risolvere. Il divario più grande si riscontra nella scuola primaria, dove ci sono oltre 123mila alunni disabili, ma mancano migliaia di insegnanti specializzati. La situazione peggiora a causa dei posti assegnati in deroga, necessari per coprire il fabbisogno ma non garantiti stabilmente.

Nel quadro dell’aumento complessivo dei supplenti, il sostegno è il dato che emerge di più negativamente: dall’a.s. 2015/16 al 2024/25 i supplenti sono raddoppiati. E ancora peggio se si pensa che un supplente su 3 non è specializzato.

Altra questione da risolvere è lo squilibrio dell’offerta formativa del TFA. Per l’accesso ai corsi di specializzazione i posti disponibili presso le università, infatti, sono insufficienti per colmare il fabbisogno a livello nazionale. 32.317 ammissioni – per l’a.s. 2023/24 – risultano geograficamente non funzionali alle reali esigenze dei territori.

Il numero chiuso delle università per l’accesso ai corsi di specializzazione e la mancata corrispondenza del numero dei posti messi a bando con il fabbisogno territoriale ricade sugli alunni con disabilità e sul personale. Docenti in cattedra senza titolo che, per conseguirlo, sono costretti a recarsi all’estero cadendo, nella maggior parte dei casi, nella morsa della speculazione.

Le soluzioni proposte dalla Uil Scuola 

Ecco quanto proposto: 

  • Assumere in ruolo su tutti i posti disponibili garantendo continuità didattica e docenti specializzati a tutti gli alunni con disabilità. 
  • Eliminare il numero chiuso delle università per l’accesso a corsi di specializzazione sul sostegno. 
  • Stabilire un collegamento tra il numero di posti disponibili e il reale fabbisogno a livello nazionale di insegnanti da specializzare. 
  • Utilizzare le GPS di prima fascia e la mini call veloce
  • Istituire una graduatoria nazionale di docenti specializzati su base volontaria da utilizzare una volta esaurite le graduatorie provinciali per le supplenze (GPS).
  • Assunzione in subordine agli specializzati in Italia in attesa del riconoscimento del titolo.