I docenti specializzati su sostegno diplomati, sono discriminati rispetto ai laureati? Riportiamo l’appello fatto in una lettera inviata in redazione, di un docente di nome Marco. “Vi scrivo per portare alla vostra attenzione una problematica che coinvolge una specifica categoria di docenti e che si protrae ormai da diversi mesi, con la speranza che possiate offrirne visibilità”, si introduce.

Docenti su sostegno diplomati e parità di trattamento

“Mi chiamo Marco e sono un docente di sostegno specializzato tramite l’VIII ciclo di specializzazione (TFA). Oltre a questo, sono diplomato e abilitato per classi di concorso prevalentemente nell’ambito tecnico-pratico. Ho avuto accesso al corso di specializzazione sul sostegno grazie a una delle mie classi di concorso della tabella B. Nonostante l’impegno e i sacrifici profusi nella mia carriera, sto attualmente affrontando delle difficoltà legate all’abilitazione delle mie classi di concorso.

Secondo l’attuale normativa, i docenti diplomati vengono valutati diversamente rispetto ai colleghi laureati, anche se abbiamo seguito lo stesso percorso formativo per il sostegno, superato identiche prove di accesso e condiviso gli stessi criteri di valutazione, oltre a un corso di 8-9 mesi comprensivo di tirocinio a scuola.

Il punteggio in graduatoria

In particolare, per le classi di concorso della tabella B, il punteggio massimo per l’abilitazione è di 12 punti, basato sulla valutazione finale. Per le classi della tabella A, invece, il punteggio può arrivare fino a 36 punti, di cui 12 assegnati per la valutazione finale e 24 punti aggiuntivi. Tuttavia, ai docenti diplomati non è consentito aggiungere questi 24 punti nelle Graduatorie Provinciali per le Supplenze (GPS) di prima fascia per il sostegno (ADSS), creando una disparità significativa tra docenti diplomati e laureati, nonostante la presenza di entrambi nelle stesse graduatorie.

Ritengo che tutti i docenti, indipendentemente dal titolo di studio, debbano essere trattati allo stesso modo, in quanto professionisti che operano con lo stesso impegno nell’educazione. Auspico che il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) possa rivedere la tabella dei titoli, eliminando ogni forma di disuguaglianza tra i docenti. Inoltre, ritengo essenziale che si attivino le abilitazioni per tutte le classi di concorso, permettendo così a ogni docente di abilitarsi nella propria disciplina e di vedersi riconosciuto il proprio titolo culturale anche nelle graduatorie per il sostegno”. A questo, aggiungiamo che anche lo stipendio è differente.