Poche assunzioni, mancata attuazione del PEI ed organico di fatto. A ciò si aggiunge la precarizzazione della categoria anche in presenza di personale formato e specializzato. Sono queste alcune delle criticità sul sostegno emerse dalle parole di Marcello Pacifico, presidente ANIEF. In un comunicato stampa, il numero uno del sindacato scolastico ha reputato insufficienti le assunzioni da GPS e mini call-veloce fin qui operate per fronteggiare le esigenze di stabilizzazione sul comparto del sostegno.
Necessario attivare tutti i posti chiesti nel PEI
Secondo quanto riportato da Pacifico nel comunicato stampa, il PEI (Piano Educativo Individualizzato) realizzato annualmente per gli studenti con disabilità, “in media ad oggi viene negato per almeno il 30% dei casi in cui è richiesto dall’equipe di esperti”. Proprio per far fronte a tale emergenza, si propone di liberare per le immissioni in ruolo tutti i posti in deroga. Questi “rappresentano quasi il 50% dell’organico di sostegno”.
In quest’anno scolastico, sono 10mila le assunzioni sin qui realizzate da GPS e mini call-veloce. Risultato considerato insufficiente. Il presidente dell’ANIEF prosegue: “Assumiamo tutti gli idonei dei concorsi e gli specializzati da GAE e GPS, le graduatorie ad esaurimento e quelle provinciali per le supplenze che nel caso del sostegno portano anche all’immissione in ruolo”.
Posti di sostegno verso l’organico di diritto
Una delle grandi problematiche sul sostegno è quella legata all’organico di fatto. Molti posti, infatti, non essendo in organico di diritto provocano rallentamenti nelle immissioni in ruolo. “Ben venga quindi – sostiene Pacifico – la volontà del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, di portarli gradualmente tutti nell’organico di diritto, utile per immissioni in ruolo e trasferimenti, così da abbattere una volta per tutte il numero di precari che nel frattempo avranno anche la concreta possibilità di specializzarsi attraverso i corsi Indire”.
Una battaglia, quella di ANIEF, portata avanti da dieci anni tramite la campagna “Non un’ora di meno”. Inoltre, sono stati attivati ricorsi gratuiti volti all’immediata attivazione delle ore di sostegno previste e non concesse. Tutto ciò è stato denunciato al Comitato Europeo dei diritti sociali. La recente battaglia, conclude il presidente sindacale, è invece “contro la mancata copertura del fabbisogno di insegnanti specializzati negli accessi al Tfa specializzante”.