Attenzione sempre puntata sull’inclusione scolastica degli alunni con disabilità: il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha confermato ancora una volta il proprio impegno in merito al sostegno alle attività didattiche per gli studenti certificati. Questa volta è stata il sottosegretario Paola Frassinetti a spiegare le strategie ministeriali per potenziare il sostegno didattico, nel corso della IV Conferenza Nazionale sulla Sindrome di Kleefstra, svoltasi a Cologno al Serio: vediamo insieme quanto esposto. 

Si punta alla formazione di docenti di sostegno specializzati 

Frassinetti ha subito posto l’accento sulla novità più importante in merito alla prossima formazione di docenti di sostegno specializzati: “D’intesa con l’Osservatorio per la disabilità, puntiamo a specializzare tra i 30 e 40 mila insegnanti a partire dal 2025”, ha dichiarato il sottosegretario. La misura si rivolge a circa di 85.000 docenti precari che hanno già tre anni di servizio sul sostegno ma che sono privi di specializzazione e, come sappiamo, prevede l’attivazione di nuovi corsi erogati e gestite da Indire finalizzati al conseguimento di 30CFU, come aggiunta all’offerta formativa del TFA.

In vari articoli abbiamo sottolineato la carenza di docenti specializzati rispetto al numero sempre crescente di insegnanti specializzati: i dati ISTAT di febbraio 2024, relativi all’anno scolastico 2023/2024, infatti, hanno evidenziato circa 338mila studenti con disabilità a fronte di 228mila insegnanti di sostegno, di cui 67mila senza specializzazione.

“La scuola che promuove la salute”

Al fine si supportare le famiglie e per garantire la prevenzione, il sottosegretario ha inoltre sottolineato l’importanza del progetto “La scuola che promuove la salute”: si tratta di una rete interregionale con la Lombardia alla guida che coordina l’azione di sanità regionali e istituti scolastici. “Per patologie ultra rare come la Sindrome di Kleefstra”, ha spiegato Frassinetti, “è fondamentale sviluppare buone prassi scolastiche in sinergia con le équipe sociosanitarie, personalizzando l’azione di sostegno in base alla gravità dei casi”. La parole non mancano, e i buoni propositi espressi fino ad ora sono stati anche tanti: non ci resta che attendere i fatti.