Sostegno: “in un momento così delicato per il sistema scolastico italiano, è fondamentale continuare a mettere in luce il valore dell’esperienza dei docenti triennalisti e il riconoscimento che spetta anche ai colleghi che si sono specializzati all’estero. La scuola deve essere un esempio di civiltà, un luogo in cui non possono esserci separazioni tra categorie di docenti, piuttosto deve esserci un ambiente di crescita e collaborazione.” Inizia così l’ultima lettera inviataci in redazione, a prova della profonda spaccatura creatasi all’interno della categoria dei docenti che operano su sostegno, dopo le ultime scelte ministeriali.
Insegnanti di sostegno: ansia e preoccupazione
Purtroppo, molti insegnanti si trovano a vivere un periodo di incertezza e pressione – continua la docente. L’attesa di un riconoscimento ufficiale della loro professionalità genera ansia e preoccupazione, rendendo difficile mantenere quel clima sereno e stimolante che ogni alunno merita. Tuttavia, nonostante queste difficoltà, i docenti continuano a varcare la soglia delle scuole ogni giorno, spinti da un unico pensiero: i loro studenti. È per loro che trovano la forza di affrontare le sfide quotidiane, di offrire supporto e di ispirare.
Questa situazione di attesa, che sembra non avere fine, non è solo un problema per i docenti coinvolti, ma è un’occasione persa per l’intero sistema educativo. La scuola non è una competizione tra categorie, né tantomeno una guerra di posizioni; si tratta di riconoscere e valorizzare il lavoro e la dedizione di ogni insegnante, a prescindere dal percorso formativo che hanno seguito.
Il rispetto
I docenti triennalisti, con la loro esperienza pratica e il loro impegno, rappresentano una risorsa inestimabile. Allo stesso modo, i colleghi che hanno arricchito il proprio bagaglio professionale all’estero portano con sé competenze e visioni che possono solo giovare alla comunità scolastica. È tempo di unire le forze e di costruire un futuro migliore per tutti, dove ogni docente venga riconosciuto e valorizzato per il suo contributo unico. L’empatia e il rispetto tra docenti sono fondamentali per creare un ambiente scolastico positivo e costruttivo. La scuola non è solo un luogo di apprendimento, ma un elemento cardine nella costruzione della società. I docenti, infatti, sono i custodi del futuro; nelle loro mani sono affidati i ragazzi che, un giorno, diventeranno gli autori del domani.
Favorire il dialogo e il riconoscimento di tutti
In questo contesto, è essenziale che i docenti lavorino insieme, favorendo il dialogo piuttosto che il conflitto. La collaborazione tra insegnanti non solo arricchisce l’esperienza educativa, ma serve anche da modello per gli studenti, insegnando loro l’importanza del rispetto e della comunicazione. Un ambiente in cui si ascoltano le opinioni altrui e si valorizzano le diversità prepara i giovani a diventare cittadini consapevoli e responsabili. Promuovere l’empatia e il rispetto reciproco è un dovere di ogni educatore. È attraverso la comprensione e la coesione che si possono affrontare le sfide quotidiane, creando una scuola migliore e, di conseguenza, una società più giusta e inclusiva. La vera forza di una comunità educativa risiede nella capacità di dialogare, collaborare e crescere insieme, per formare le menti e i cuori delle generazioni future.
In conclusione, auspichiamo che questa attesa possa finalmente volgere al termine, portando con sé un riconoscimento equo e giusto per tutti i docenti. Solo così potremo costruire una scuola che non solo educa, ma che è anche un faro di civiltà e rispetto, dove ogni insegnante è accolto e valorizzato.
Daniela Nicolò, Gruppo Uniti per INDIRE