Nuovi percorsi di specializzazione sostegno VS TFA sostegno. Una lettrice scrive: Sono una docente precaria con sette anni continuativi di servizio sul sostegno, tutti svolti nella scuola secondaria di 2° grado che, come migliaia di colleghi con almeno tre anni di servizio sul sostegno negli ultimi cinque e nello stesso ordine e grado, ha atteso per anni la possibilità di accesso diretto al tfa sostegno, finché nell’uovo della pasqua 2024 si è potuto gioire per una sorpresa, tanto attesa quanto ormai insperata, sia pur contingentata: poter concorrere per una quota di posti riservati (35%) per l’accesso diretto (automatico) al ix ciclo tfa sostegno.
Il sogno dell’accesso diretto al TFA sostegno IX ciclo
Per anzianità di servizio e titoli, non per fortuna, ero in posizione utile per potermi immatricolare senza sostenere alcuna prova d’accesso al TFA sostegno, ma ho ringraziato comunque la fortuna, perché i miei sette anni abbondanti di servizio continuativo nel sostegno, e tutti nello stesso grado, avrebbero potuto essere magari comunque insufficienti a farmi rientrare in quel 35% di posti riservati.
Giusto il tempo di raggranellare quei 2000 euro che servivano per l’immatricolazione, e sarei tornata al pendolarismo quotidiano per sedermi, a 57 anni compiuti, per otto mesi almeno, tutti i pomeriggi dal lunedì al sabato compreso e obbligo di frequenza, nuovamente sui banchi dell’università, con 60 crediti ed esami da superare, tirocinio, laboratori, tesi finale da elaborare e discutere……, come i miei due figli, tanto fieri di una mamma che era pronta a dividersi tra cattedra, studio e famiglia.
I nuovi percorsi straordinari
Intanto iniziava all’insaputa di tutti, nei palazzi della capitale, il conto alla rovescia per l’approvazione di un decreto legge già confezionato e pronto per l’approvazione, il d.l. 71 del 31 maggio contenente anche la novità di un percorso di specializzazione sul sostegno straordinario, e “light”, come onestamente definito dalla stampa del settore, per coloro che hanno svolto tre anni di servizio specifico su posto di sostegno negli ultimi cinque e nello stesso grado di istruzione.
Destino beffardo: la nuova soluzione all’annoso problema della carenza di docenti di sostegno specializzati veniva propagandata con grande fierezza, nella più totale indifferenza verso migliaia di riservisti che, come me, soltanto pochi giorni prima, ossia nel rispetto delle scadenze fissate dai diversi bandi, hanno versato una cospicua somma per immatricolarsi ad un corso “heavy”, senza poter sapere che di lì a pochi giorni, con gli stessi requisiti, si sarebbe potuto scegliere di non immatricolarsi al ix ciclo per salire, a breve, su un “treno” assai più “confortevole” e probabilmente meno costoso.
I vantaggi dei percorsi straordinari
Smacco pesantissimo da digerire, visto che l’aggettivo qualificativo “light” sintetizza una lunga serie di vantaggi rispetto allo storico e ormai ben noto tfa sostegno:
- 30 cfu, anziché 60;
- frequenza quasi interamente on line con risparmio di tempo, costi di trasferta ed energie rispetto ad una frequenza obbligatoria per l’intero svolgersi del corso (lezioni, esami, laboratori e tirocinio), senza trascurare il conseguente miglioramento del livello di qualità della vita di cui potranno godere i corsisti del nuovo percorso rispetto alla devastazione psico-fisica che ogni corsista tfa arrivato in porto ha sperimentato e narrato;
- riduzione dei costi d’iscrizione.
Le richieste
Puntualizzati gli aspetti e le modalità che rendono oggettivamente preferibile il nuovo percorso rispetto a quello che comunque resterà in auge, e credendo di interpretare attraverso questa mia triste storia la mortificazione che tantissimi colleghi “riservisti intrappolati nel ix ciclo tfa” stanno vivendo, porto all’attenzione della stampa specializzata del settore scuola, dei sindacati di categoria e di tutti coloro che nelle alte sfere vogliano fare autocritica in nome dell’etica dell’imparzialità e della giustizia la richiesta che venga data in tempo utile, a tutti i riservisti del ix ciclo tfa, la possibilità:
- di esercitare il diritto di scelta tra vecchio (tfa ix ciclo) e nuovo percorso di specializzazione (“indire”)
- di godere di eventuale conguaglio tra il costo complessivo del corso che si sceglierà di frequentare e l’importo sino ad ora versato, se possibile, o nel caso ciò non sia tecnicamente possibile, il rimborso totale di quanto già versato.
Trattasi di contromisure necessarie per:
- riconoscere un diritto di scelta che è venuto meno
- evitare discriminazioni territoriali all’interno di una stessa categoria, essendosi già dichiarate disponibili, alcune virtuose università italiane, a concedere tale opzione ai propri riservisti, mentre le altre ancora non hanno manifestato la loro disponibilità ad accodarsi.