Mario Pittoni
Mario Pittoni

Stabilizzazione docenti precari, il già presidente della Commissione Cultura al Senato, Mario Pittoni, ha postato sulla propria pagina Facebook un messaggio attraverso il quale viene ribadito come il doppio canale di reclutamento docenti rappresenti una valida soluzione alla cosiddetta ‘supplentite’ che, in considerazione dei futuri scenari, è destinata, purtroppo, ad aumentare in occasione del prossimo anno scolastico 2024/25.

Doppio canale di reclutamento contro precarizzazione docenti, la soluzione rilanciata da Mario Pittoni

Il responsabile del Dipartimento Istruzione della Lega ha sottolineato come ‘il doppio canale di reclutamento dei docenti consentirebbe di definire l’ordine d’accesso al ruolo non solo in base al punteggio individuale, ma anche per categoria fino a un massimo del 50 per cento delle assunzioni totali come indicato dalla Suprema Corte. Questo – spiega Mario Pittoni – eviterebbe che gli insegnanti idonei dei concorsi ordinari ancora presenti nelle graduatorie di merito ad esaurimento vengano scavalcati in prima fascia GPS, garantendone l’assunzione in via prioritaria’. 

C’è un altro elemento da tenere in alta considerazione, quello riguardante i nuovi docenti abilitati (con esperienza anche pluriennale) provenienti dalla seconda fascia GPS: ‘In seconda battuta – spiega ulteriormente Pittoni – permetterebbe l’accesso all’incarico a tempo indeterminato per titoli e servizi ai nuovi abilitati di particolare esperienza in arrivo dalla seconda fascia GPS‘. 

Tempistiche concorsi ‘ormai fuori dalla realtà’

È ormai cosa risaputa, inoltre, che tutti i concorsi hanno nel loro DNA tempistiche particolarmente lunghe e naturalmente non farà eccezione il primo concorso PNRR che sta iniziando solamente ora la fase relativa alle prove orali. ‘Senza doppio canale – conclude Mario Pittoni – ci si rassegni a veder crescere ulteriormente la percentuale di supplenti rispetto ai docenti titolari (a danno della continuità didattica e quindi della qualità del servizio), in quanto i tempi per chiudere procedure concorsuali classiche sono ormai fuori dalla realtà’.