In questi giorni si parla di soldi in busta paga in arrivo a dicembre, anche per il personale scolastico. Il Sole 24 Ore li definisce aumenti, ma si tratta di arretrati calcolati come multiplo dell’indennità di vacanza contrattuale, che altro non è che la voce obbligatoria che si assicura al dipendente nei periodi in cui il contratto è scaduto. In altre parole, una sorta di anticipo sugli aumenti derivanti dal rinnovo del contratto 2022-2024 (dei CCNL non ancora rinnovati) attraverso il meccanismo della rivalutazione dell’indennità vacanza contrattuale. Al momento della stipula del nuovo contratto, gli aumenti saranno riassorbiti. Dalla lettura del provvedimento si evince che l’aumento è riservato ai soli dipendenti con contratto a tempo indeterminato. I precari sono esclusi. AGGIORNAMENTO DEL 24/10: Non si tratta di un arretrato, ma di un anticipo di 13 mensilità di IVC, che non sarà corrisposto dal mese di gennaio. Quindi non è un incremento retroattivo al 2023. Per cui non spetta al personale collocato in pensione prima del 31 dicembre 2023.
IVC docenti a dicembre 2023: cosa sono?
Grazie al decreto Anticipi, come abbiamo già riportato, i docenti percepiranno arretrati tra i 765 e 1.228 euro. Ma si tratta di importi lordi. Dalle cifre dell’Indennità di Vacanza Contrattuale bisogna togliere le ritenute previdenziali, assistenziali e fiscali. Per cui, quali sono gli importi al netto? Abbiamo creato una tabella con un confronto tra lordo e netto tenendo conto che nel caso della scuola, le cifre variano in base alla qualifica e all’anzianità di servizio e che il sistema prevede una tantum pari a 6,7 volte l’indennità di vacanza contrattuale prevista per ogni inquadramento. Gli importi al netto sono stati calcolati e pubblicati a cura di TuttoLavoro24.it.
Tabella importi: differenza tra lordo e netto
L’importo base dell’IVC è stata moltiplicata per il coefficiente 6,7 e rivalutata: moltiplicando questo importo per 13 mensilità si ottiene l’importo lordo che sarà corrisposto a dicembre (in base a quanto promesso). Potete vedere questi importi nella prima parte della tabella. Per il calcolo del netto, si è tenuto conto delle ritenute previdenziali ed assistenziali versate all’INPS e di un’aliquota Irpef tra il 25 e il 35% in base al reddito. Il risultato è quello riportato nella seconda parte della tabella.