Gli stipendi dei docenti italiani, già inadeguati rispetto all’attuale costo della vita, presentano importanti differenze, secondo quanto risulta dall’ultimo rapporto ISTAT sulle soglie di povertà: appare evidente, infatti, che lo stesso importo retributivo a Milano non ha lo stesso valore rispetto a quello percepito a Napoli.
Stipendi docenti, a parità di importi le differenze territoriali pesano tantissimo
L’ultimo rapporto ISTAT non rivela nulla di sorprendente, anzi è quasi come scoprire l’acqua calda. Per esempio, un docente di scuola primaria neoassunto, con uno stipendio medio di circa 1.400 euro mensili, si collocherebbe a Milano poco sopra la soglia di povertà assoluta, fissata a 1.175 euro. Lo stesso docente, però, se dovesse vivere a Napoli, non viene considerato povero in quanto la soglia di povertà, nella città partenopea, è pari a 713 euro. Anche per questo motivo è sempre più difficile assumere personale docente al Nord: un insegnante residente al Sud, anche se volesse fare dei sacrifici trasferendosi lontano dal luogo natìo, si troverebbe di fronte ad una serie di difficoltà economiche, in primis l’affitto dell’abitazione.
I dati riguardanti l’andamento delle assunzioni dimostrano che bandire concorsi e migliorare il sistema di formazione e reclutamento dei docenti, come imposto dall’Unione Europea, serve poco o nulla se poi gli stipendi dei docenti italiani, già miseri di per sè stessi, presentano queste importanti differenze. Per il docente neoassunto o supplente che presta servizio a Milano città, la soglia di povertà indicata dall’ultimo rapporto ISTAT è di 1.175 euro; basta, però, spostarsi nell’hinterland milanese o nei comuni più piccoli della Lombardia per notare una soglia di povertà più bassa, intorno a 960-990 euro.
Stesso discorso per l’insegnante che presta servizio a Roma città: per lui la soglia di povertà è a 1.050 euro, mentre in altri comuni laziali si abbassa a 840-870 euro. Basti pensare che un docente di scuola primaria neoassunto percepisce uno stipendio pari al doppio della soglia di povertà registrata a Napoli: peccato che quello stesso stipendio, a Milano, ha un valore pratico decisamente più basso, un valore che non permette di arrivare a fine mese.