Gli stipendi del personale scolastico non finiscono mai di stupire, e sempre in peggio. Quella che è stata ormai definita ‘la scure del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF)’ continua ad abbattersi sulle tasche del personale scolastico, aggravando una situazione già critica data dalla presenza di salari medi inferiori rispetto al resto della Pubblica Amministrazione. I conguagli in un’unica soluzione impongono oneri economici significativi per docenti e personale ATA. Un esempio emblematico è quello di Anna Nervo, docente con tre decenni di carriera, che ha visto il suo salario di marzo ridursi a meno di 30 euro, come riportato da La Stampa.
Stipendi da 30 euro dopo il conguaglio di febbraio
Perché persone come Anna si son visti un cedolino dello stipendio da 30 euro, dopo il già pesante conguaglio di febbraio? La docente ha partecipato ai bandi per la formazione digitale nell’ambito del Pnrr. Questa attività supplementare, pur essendo adeguatamente remunerata e fiscalmente trattata in precedenza, ha innalzato la sua fascia di reddito con conseguenze dirette sul netto del suo stipendio. Questi episodi, purtroppo, non sono isolati e coinvolgono un ampio numero di lavoratori che hanno partecipato ai corsi del Pnrr, portando a malcontento e proteste per la mancata previsione di tali impatti.
‘Comportamento irrispettoso verso i lavoratori’
Anche Anief ha commentato la situazione, criticando aspramente questa gestione, chiedendo una maggiore flessibilità nella restituzione delle somme dovute e sottolineando l’insufficiente comunicazione e il mancato rispetto verso il personale scolastico. “Stiamo assistendo ad un comportamento irrispettoso verso i lavoratori della scuola – commenta Marcello Pacifico – perché non si può chiedere in un’unica soluzione la restituzione delle tasse non applicate l’anno passato in modo adeguato, non certo per colpa dei lavoratori. Inoltre, il taglio dello stipendio andava annunciato e dilazionato sino alla fine dell’anno”.