Gli stipendi del personale scolastico italiano continuano a essere gravati da trattenute ritenute obsolete e ingiuste. L’Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori (Anief) ha sollevato ancora una volta la questione, definendo “balzelli illegittimi” sia la trattenuta dell’1% sugli stipendi dei docenti della scuola primaria destinata all’Enam, sia quella del 2,5% sul Trattamento di Fine Rapporto (TFR) applicata a tutto il personale del comparto Istruzione e Ricerca.
Anief: “Trattenute ingiuste che penalizzano il personale scolastico”
Secondo il presidente nazionale dell’Anief, Marcello Pacifico, queste trattenute rappresentano un ulteriore ostacolo economico per insegnanti e personale ATA, già penalizzati dall’inflazione e dal mancato adeguamento degli stipendi al costo della vita. “Sgravare le buste paga da tasse anacronistiche è una necessità per garantire maggiore equità salariale e migliorare la condizione economica dei lavoratori della scuola”, ha dichiarato Pacifico.
Perché eliminare la trattenuta Enam e quella sul TFR?
L’abolizione di queste trattenute potrebbe garantire stipendi più adeguati, contribuendo a migliorare il potere d’acquisto del personale della scuola. Le due trattenute sotto accusa incidono negativamente sulle retribuzioni:
- Trattenuta Enam (1%): ogni mese viene prelevata automaticamente dallo stipendio dei docenti della scuola primaria. Un contributo che, secondo Anief, non ha più ragione di esistere.
- Trattenuta sul TFR (2,5%): colpisce tutto il personale scolastico, riducendo ulteriormente le risorse economiche disponibili per chi lavora nel settore.
Anief chiede un intervento immediato del governo per eliminare questi prelievi ritenuti obsoleti, alleggerendo così le buste paga di insegnanti e personale scolastico.