Febbraio è un mese che fa molta paura al personale della scuola: già da giorno 1 e 2 in tantissimi, tra docenti e ATA, si collegano al portale NOIPA e consultano il relativo cedolino, sperando che questo compaia già alla voce “stipendiali”. La speranza maggiore, però, è non vedersi decurtare cifre considerevoli dallo stipendio di febbraio: cosa che però, purtroppo, non è accaduta. Di seguito il punto della questione.
La scure del MEF si è abbattuta sullo stipendio di febbraio
Sappiamo tutti che lo stipendio di febbraio è gravato da pesanti conguagli: il 90% di docenti e ATA, infatti, il 23 del mese si ritroverà in busta paga dalle 100 alle 800 euro in meno rispetto il mese di gennaio. L’alta percentuale dei tagli stipendiali, come ha spiegato ‘La Repubbica’, deriva “dal conguaglio fiscale di inizio 2024, che è un salasso per il mondo della scuola, e mette in difficoltà anche il largo blocco di lavoratori con contratti a tempo indeterminato dopo l’ondata di segnalazioni di supplenti non pagati per mesi”.
Il sindacato Anief non ci sta
Il sindacato Anief ha subito denunciato la pesante decurtazione degli stipendi di febbraio:“È chiarissimo che uno Stato che tiene ai suoi lavoratori non può applicare in un colpo solo la restituzione delle tasse non applicate l’anno passato non certo per colpa dei lavoratori – ha affermato il presidente nazionale Marcello Pacifico -, quindi il taglio stipendiale andava annunciato e dilazionato applicandolo su più mesi.
Ancora di più si va ad infierire sempre sui lavoratori pubblici, soprattutto su quelli della scuola, ai quali si dà ogni mese uno stipendio del 30% in meno rispetto ai colleghi europei e alla media della PA italiana; inoltre, mancano all’appello circa 4.000 euro medi di indennità di vacanza contrattuale per il mancato rinnovo 2022-24, introdotta a dicembre ma parzialmente e che ora stiamo cercando di fare recuperare con diffide e ricorsi ad hoc per i precari. Ecco perché applicare ulteriori aliquote fiscali e conguagli, come accadrà con lo stipendio di febbraio, sa tanto di accanimento”, ha concluso Pacifico.