Torna al centro del dibattito la questione del bando (atteso a breve) del secondo concorso PNRR. Sono sempre più le voci contrarie che vorrebbero che non si procedesse con questa ennesima procedura concorsuale e che si rivedesse la modalità di reclutamento. I giorni scorsi la Flc CGIL ha incontrato una delegazione della Commissione Europea proprio per parlare di queste tematiche e sottoporre alcune proposte in merito alle assunzioni. Di seguito i dettagli.

Rimodulare le assunzioni prima di nuovi concorsi

Il punto su cui il sindacato ha voluto fare perno è quello relativo agli Idonei 2020 e 2023: secondo la Flc CGIL andrebbero assunti prioritariamente tutti prima di bandire un altro concorso. Eventualmente un altro bando potrebbe essere previsto solo per quelle classi di concorso per le quali le graduatorie sono esaurite o insufficienti. A tal proposito andrebbero rimodulati il target di assunzione e le tempistiche del PNRR. Queste le proposte della sigla sindacale.

Al riguardo per ora sappiamo solo che il Ministro Valditara aveva chiesto maggiore flessibilità a Bruxelles in merito al reclutamento, lasciando anche intendere che si stava pensando ad un ritorno al doppio canale (sebbene questa proposta venga avanzata da anni da sindacati ed esponenti politici finendo sempre in un nulla di fatto). Ciò che comunque il Ministero ha ottenuto finora è stata una proroga del target assunzionale al 2024-2026, consentendo di riservare il concorso 2023 ai precari e di assumere parte degli idonei dei concorsi precedenti. Si attende di capire quindi come e se verrà ottenuta ulteriore flessibilità sulle assunzioni dei docenti e se le proposte di Flc CGIL saranno accolte.