La problematica riguardante le cosiddette ‘classi pollaio‘ e il dimensionamento scolastico è particolarmente sentito da chi la scuola la vive ogni giorno. A questo proposito, è attesa in questi giorni la decisione del TAR della Campania in merito al ricorso presentato dalla regione guidata da Vincenzo De Luca contro il dimensionamento, la riforma presentata dal governo Meloni e prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Classi pollaio e dimensionamento, si attende la decisione del TAR Campania

La regione Campania ha basato il proprio ricorso su tre elementi: la regione avrebbe avviato da tempo una riduzione nel numero di autonomie scolastiche; inoltre, il numero di DS e DSGA assegnati alla regione sarebbe inferiore rispetto a quelli che spetterebbero secondo il vecchio criterio; infine, la norma riguardante il provvedimento sarebbe in contrasto con il dettato costituzionale. La decisione, per quanto riguarda il Tar della Campania, è particolarmente attesa in quanto se dovesse essere concessa la sospensione del dimensionamento per la regione, si aprirebbe una falla nell’intero sistema. 

La presa di posizione del Movimento 5 Stelle

‘Dalle audizioni in corso in commissione istruzione – si legge in un comunicato diffuso dal Movimento 5 Stelle – sull’abolizione del limite numerico minimo di alunni per la formazione delle classi dei comuni montani, delle piccole isole e delle aree abitate da minoranze linguistiche sta emergendo un dato chiarissimo: questa norma è sacrosanta ma dovrebbe essere estesa a tutti gli istituti. Non solo: bisogna prevedere un numero massimo di alunni per classe, esattamente come previsto dalla nostra proposta sullo stop alle classi pollaio. Così si sono espresse senza mezzi termini organizzazioni sindacali come FLC-CIGL, CISL Scuola, UIL e Gilda, che conoscono bene la situazione delle scuole italiane perché le vivono ogni giorno.

Invece con il dimensionamento il governo sta andando esattamente in direzione opposta: usa la denatalità per accorpare gli istituti quando invece sarebbe l’occasione per ridurre il numero di alunni per classe e dare ai nostri studenti quegli spazi di cui in certe strutture hanno bisogno come il pane. Anche INDIRE, che abbiamo audito oggi, ha d’altronde evidenziato che applicare il dimensionamento con rigidi parametri nazionali significa compromettere la qualità della didattica nelle scuole che perderanno l’autonomia, la maggior parte delle quali sono al Sud. Chiediamo alla maggioranza di calendarizzare al più presto la nostra proposta sullo stop alle classi pollaio e fermare la follia del dimensionamento. Sono richieste che giungono dal mondo della scuola, dalle regioni e dagli enti locali. Se non vogliono dar ragione al M5S almeno ascoltino loro”.