Quando un docente che ha ottenuto una supplenza si vede rettificare il punteggio in fase di convalida, cosa accade? La procedura di convalida è regolamentata dall’O.M. n. 88/2024, e prevede che l’istituzione scolastica effettui i controlli delle dichiarazioni presentate. In caso di esito negativo della verifica, potrebbero esserci conseguenze. Rispondendo alla domanda di una nostra lettrice nel corso del nostro webinar settimanale su YouTube, l’Avvocato Maria Rosaria Altieri spiega cosa succede se viene rettificato il punteggio in sede di convalida.
Che cosa accade se il punteggio è rettificato durante la convalida?
Il rischio della rettifica del punteggio in fase di convalida – spiega l’avvocato Altieri – è quello di perdere la supplenza. Vediamo come avviene il procedimento di convalida che è disciplinato sempre dall’O.M. n. 88/2024 all’art. 8, commi 7, 8, 9 e 10. L’istituzione scolastica ove l’aspirante stipula il primo contratto di lavoro effettua, tempestivamente, i controlli delle dichiarazioni presentate.
- In caso di esito positivo dei controlli, il dirigente scolastico che li ha effettuati comunica, con apposito provvedimento, l’esito della verifica all’Ufficio competente, il quale convalida a sistema i dati contenuti nella domanda e ne dà comunicazione all’interessato.
- In caso di esito negativo della verifica, il dirigente scolastico che ha effettuato i controlli comunica all’Ufficio competente la circostanza, ai fini delle esclusioni dalle graduatorie oppure ai fini della rideterminazione dei punteggi e delle posizioni assegnati all’aspirante; comunicazione delle determinazioni assunte è fatta anche all’interessato.
Se il punteggio che è stato decurtato è stato determinante per ottenere la supplenza, il contratto di lavoro si risolve e il servizio vale solo di fatto e non di diritto, ossia vale solo ai fini retributivi e non a fini giuridici (dunque on vale ai fini del punteggio e della carriera).
Possibili conseguenze e azioni legali in caso di rettifica del punteggio
Però vi è giurisprudenza consolidata (tra tutte, una sentenza del Tribunale di Venezia del 2022) secondo cui se vi è la prova che in ogni caso il ricorrente avrebbe ottenuto altri contratti di supplenza, pure con il punteggio inferiore, egli ha diritto al mantenimento della supplenza. Quindi, in questi casi, in ipotesi di risoluzione del lavoro si potrà presentare ricorso per vedersi riconosciuto il contratto ai fini giuridici. Potete ascoltare questa e altre risposte sul conferimento delle supplenze, dal video YouTube.