Se finora i dati preoccupanti in termini di ‘supplentite‘ sono emersi in particolare con riferimento ai docenti (superando le 200 mila supplenze annue), in base agli ultimi numeri divulgati dal Ministero per quanto riguarda le supplenze ATA dell’a.s 2022/23 si è arrivati a oltre 50 mila (50.421 per esattezza, di cui 13.982 con contratti annuali al 31 agosto, mentre 36.439 sono fino al termine delle attività didattiche, quindi al 30 giugno). Anche quindi all’interno del personale ATA la ‘supplentite’ si sta facendo cronica, aumentando progressivamente di anno in anno. Secondo il sindacato Anief, per abbassare questi numeri, occorrerebbe agire diversamente.

Pacifico (Anief): “Il reclutamento degli ultimi anni non ha funzionato”

Sul problema delle supplenze che stanno dilagando anche tra il personale ATA è intervenuto Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief: “Questi dati ci dicono che come già avviene per i docenti, anche tra il personale Ata il reclutamento degli ultimi anni non ha funzionato. Purtroppo tra il personale amministrativo, tecnico e ausiliario la politica è quella di coprire al massimo il turn over: solo che negli ultimi tempi, con la messa a regime della scuola dell’autonomia, gli istituti hanno necessitato di più personale. Basti pensare a quello collegato prima al Covid e adesso ai progetti del Pnrr. Ma anche in questi casi la logica è quella di assumere senza stabilizzare, anche se le esigenze sono permanenti per via dei carichi di lavoro sempre più concentrati nelle scuole e meno negli uffici scolastici periferici”.

“Stando così le cose – continua Pacifico -, chi amministra la scuola italiana non ha più scelta: deve finirla di procedere con poche migliaia di assunzioni l’anno, che coprono a malapena i pensionamenti, ma immettere in ruolo su tutti i posti vacanti, a costo di esaurire le graduatorie pre-ruolo cosiddette di 24 mesi, dove i precari stazionano anche un decennio prima di raggiungere il ruolo. Ne va di mezzo il bene di tutto il sistema formativo, che non può continuare a contare su una percentuale impressionante di lavoratori che ogni anno perdono il posto e quasi sempre devono iniziare in un’altra sede. È lo stesso problema dei docenti, per i quali si continua ottusamente a non adottare il doppio canale: assieme, insegnanti e Ata precari, arrivano a fare contare quasi 300mila supplenti annuali l’anno. Un record che nessun comparto osa anche avvicinare”, conclude il leader Anief.