La situazione che si sta delineando sul fronte delle supplenze dei docenti denota l’inefficacia dell’interpello. Sono ancora molti i punti non chiari sul suo funzionamento: dalla mancanza di trasparenza nella selezione degli aspiranti alla mole di lavoro che sta oberando le segreterie scolastiche, costrette a scremare le moltissime candidature prive del titolo d’insegnamento richiesto. A queste criticità si aggiunge il problema delle supplenze brevi: sostituire un docente per pochi giorni rende complicato il meccanismo dell’interpello in termini di celerità . Rispunta così l’ipotesi della chiamata diretta ad opera dei Dirigenti Scolastici. Di seguito i dettagli.
Supplenze brevi, serve un intervento urgente sull’interpello o un’altra soluzione
Sono in particolare i DS a denunciare le problematiche che si stanno riscontrando in sede di interpello quando ci sono supplenze brevi da assegnare. L’ANP (Associazione Nazionale Presidi) ha infatti dichiarato nelle scorse ore: “L’avviso assegna almeno 24 ore per rispondere e ulteriori 24 ore per prendere servizio. A tali intervalli si deve aggiungere il tempo necessario per esaminare le candidature, in alcuni casi centinaia, costituito da numerose ore di lavoro che le segreterie, già al collasso, non sono oggettivamente in grado di sostenere. Tale tempistica rende di fatto impraticabili le sostituzioni di durata inferiore a quattro giorni in quanto ne occorrono almeno tre per concludere la procedura. Questa criticità risulta particolarmente evidente nella scuola dell’infanzia e primaria, dove le supplenze di pochi giorni sono frequenti e le sostituzioni con le sole risorse professionali interne spesso impossibili“.
Alla luce di ciò l’ANP chiede una modifica nel sistema di reclutamento per le supplenze, per garantire soprattutto continuità agli alunni, senza dover attendere lunghi adempimenti burocratici, e chiede un intervento tempestivo da parte del Ministero. La soluzione proposta dai presidi, ancora una volta, è quella della chiamata diretta da parte del dirigente scolastico, in piena coerenza con le regole dell’autonomia scolastica codificate negli articoli 14 e 15 del DPR 275/1999.
In merito l’associazione ha anche aggiunto: “I timori su eventuali distorsioni che tale sistema potrebbe creare sono infondati, dal momento che nessun dirigente manderebbe in classe un incompetente in quanto sarebbe subito individuato come unico responsabile della scelta. Al contrario, il sistema delle graduatorie impedisce ai dirigenti di individuare le risorse umane con la dovuta celerità , al contempo rendendo estremamente difficile intervenire in caso di assunzione di personale inadeguato. “