Ai docenti di ruolo è ammessa la possibilità di conseguire supplenze al 31 agosto o al 30 giugno dalle Gps nel rispetto di determinati requisiti. Anche quindi questi insegnanti possono essere interessati dall’aggiornamento delle graduatorie la cui scadenza è fissata al 24 giugno 2024. Si tratterebbe di ‘un’ancora di salvezza’ per sviare il vincolo triennale di permanenza sulla sede di titolarità. Ma perchè usufruire di questa possibilità potrebbe non essere conveniente? Facciamo chiarezza.
Cosa dice l’art 47 del CCNL Scuola 2019-21
Il riferimento normativo in cui è contenuta la previsione del possibile conseguimento di supplenze dalle Gps da parte dei docenti di ruolo è l’art 47 del CCNL Scuola 2019-21, il quale afferma:
1° comma: “Il personale docente con rapporto di lavoro a tempo indeterminato può accettare, nell’ambito del settore scuola, rapporti di lavoro a tempo determinato su posto intero in un diverso ordine o grado d’istruzione, o per altra tipologia o classe di concorso, purché di durata non inferiore ad un anno scolastico o fino al 30 giugno, mantenendo senza assegni, complessivamente per tre anni scolastici, la titolarità della sede.“
2° comma: “L’accettazione dell’incarico comporta l’applicazione della relativa disciplina prevista dalla legge e dal CCNL per il personale assunto a tempo determinato, ivi inclusa quella relativa alle ferie.”
3° comma: “L’accettazione di un incarico comporta in ogni caso la richiesta di un periodo di aspettativa non retribuita non inferiore alla durata dell’incarico per come stabilito nell’atto di conferimento dello stesso.“
Dal disposto si evince dunque che i docenti di ruolo potranno conseguire una supplenza su classi di concorso e tipologie di posto diversi da quelli di titolarità e solo su posto intero. Per la durata della supplenza stessa dovrà essere richiesta aspettativa non retribuita sul posto di titolarità per conservarne la cattedra. Va aggiunto inoltre che i docenti neoimmessi in ruolo che devono svolgere l’anno di prova non possono accettare incarichi di supplenza.
Supplenze docenti di ruolo: vantaggi e svantaggi
Se da un lato può risultare vantaggioso ottenere supplenze mentre si è di ruolo per potersi spostare presso un’istituzione scolastica diversa da quella di ruolo (dovendo attendere il superamento del vincolo triennale prima di presentare domanda di mobilità), mantenendo nel frattempo la titolarità della cattedra, non vanno trascurati però anche gli svantaggi. Una riflessione al riguardo è stata fatta da Cristina Gallo, docente ed esperta di normativa scolastica, nel corso di un recente Question Time di Orizzonte Scuola, la quale ha spiegato: “Accettare una supplenza mentre si è di ruolo può interrompere la continuità del servizio e creare problemi con la fascia stipendiale e la ricostruzione di carriera. Se sei in ruolo su sostegno, potresti anche rischiare di perdere il punteggio accumulato. È una decisione personale, ma in generale, mantenere la continuità nel ruolo è più vantaggioso.“