Tagli al personale scolastico, la riduzione della natalità è una sfida significativa per l’Italia, ma non dovrebbe tradursi in un pretesto per tagliare risorse al sistema scolastico. Al contrario, secondo Giuseppe D’Aprile, segretario generale della Uil Scuola, è il momento di cambiare prospettiva e trasformare questa situazione in un’opportunità per migliorare la qualità dell’istruzione.

UIL Scuola su tagli al sistema scolastico: ‘Il calo demografico non diventi un pretesto’

Parlando con Adnkronos, D’Aprile ha espresso preoccupazione per la diminuzione degli iscritti al primo anno delle scuole superiori prevista per il prossimo anno scolastico, che potrebbe mettere a rischio 130mila insegnanti. Tuttavia, ha sottolineato che un approccio proattivo è possibile, citando come esempio positivo il Trentino.

L’esempio del Trentino: meno alunni per classe

“In Trentino, con la delibera 2219 del 23 dicembre 2024, promossa dall’assessore all’Istruzione e sostenuta dalla Uil Scuola, è stato deciso di ridurre il numero massimo di alunni per classe: non più di 23 sia nelle scuole primarie che nelle secondarie di primo grado,” ha spiegato D’Aprile.

Una misura da adottare a livello nazionale

Ridurre il numero di studenti per classe, secondo il segretario della Uil Scuola, è una soluzione concreta che dovrebbe essere estesa a tutto il Paese. Tale misura non solo stabilizzerebbe gli organici del personale docente, ma migliorerebbe anche la qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento.

Pianificazione e visione a lungo termine

D’Aprile ha concluso il suo intervento, sottolineando l’importanza di una gestione strutturata del sistema scolastico. “Affrontare il calo demografico significa pianificare interventi strategici e investire in una scuola che sappia rispondere alle sfide future. Trasformare la denatalità in un’opportunità di rilancio per l’istruzione non è solo possibile, ma indispensabile.”