Forbici
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La notizia dei tagli rivolti al personale scolastico ha destato fin da subito preoccupazione e malcontento. La previsione è contenuta nella legge n. 207/ 2025 (vale a dire la Manovra Finanziaria 2025) che può dirsi ormai definitiva. Si attende solo la sua entrata in vigore. Mentre i tagli del personale ATA sono rinviati al 2026, quelli che interesseranno i docenti saranno applicati già dal 2025, per ben 5.660 unità. Ma cosa significa esattamente? La notizia è stata travisata, portando a pensare erroneamente che da quest’anno saranno applicati licenziamenti. Quali posti saranno quindi realmente intaccati? Facciamo chiarezza.

Tagli sui docenti: alcune precisazioni

Va da subito precisato che i tagli non interesseranno il personale già in ruolo. I tagli saranno applicati sui posti vacanti e disponibili, e in particolare sull’organico dell’autonomia (il riferimento è soprattutto ai posti su potenziamento). Questo significa che rispetto alle cattedre che dovrebbero essere date al ruolo dall’a.s 2025/26 ci sarà una riduzione, così come ci sarà una conseguente riduzione delle cattedre al 31 agosto attribuite a supplenza tramite Gps o graduatorie d’istituto. Chi dunque è già stato immesso non sarà a rischio di licenziamento come erroneamente si stava iniziando a pensare tra alcuni docenti.

I tagli sono stati giustificati dal Ministero principalmente per un calo della natalità e una conseguente riduzione fisiologica delle iscrizioni alle scuole.

La conseguenza più immediata per garantire comunque la gestione degli alunni sarà quello di un aumento del numero di alunni per classe, oltre che un accorpamento di istituzioni scolastiche, che sta già avendo luogo in alcune regioni d’Italia.