A partire dal 1° gennaio 2025, il taglio del cuneo fiscale in Italia subirà modifiche nell’applicazione, rispetto a come lo abbiamo conosciuto fino ad ora. Si passa da una decontribuzione a una defiscalizzazione. Questo cambiamento avrà un impatto diretto sullo stipendio netto dei lavoratori dipendenti, introducendo nuovi meccanismi di calcolo e benefici fiscali. Chi beneficia e chi no del nuovo taglio del cuneo fiscale? Vediamo di comprendere come funziona.
Cuneo fiscale e la defiscalizzazione per redditi fino a 20.000 Euro
Per i lavoratori dipendenti con un reddito complessivo fino a 20.000 euro, la Manovra 2025 prevede l’introduzione di un’indennità aggiuntiva esentasse in busta paga. Questa indennità sarà calcolata applicando specifiche aliquote al reddito da lavoro dipendente:
- 7,1% per redditi fino a 8.500 euro annui;
- 5,3% per redditi tra 8.500 e 15.000 euro;
- 4,8% per redditi tra 15.000 e 20.000 euro.
È importante sottolineare che queste aliquote si applicano sull’intero reddito da lavoro dipendente e non per scaglioni. Inoltre, il limite di 20.000 euro è riferito al reddito complessivo; pertanto, eventuali altre entrate che portino il reddito oltre questa soglia escluderanno il lavoratore dal beneficio, anche se il solo reddito da lavoro dipendente è inferiore a 20.000 euro.
Detrazioni fiscali per redditi tra 20.000 e 40.000 Euro
Per i lavoratori con redditi complessivi compresi tra 20.000 e 40.000 euro, il nuovo sistema prevede differenti modalità di detrazione:
- Redditi tra 20.000 e 32.000 euro: è prevista una detrazione fiscale fissa di 1.000 euro.
- Redditi tra 32.000 e 40.000 euro: la detrazione decresce progressivamente fino ad azzerarsi.
Il calcolo per i redditi superiori a 32.000 euro avviene moltiplicando 1.000 euro per il rapporto tra la differenza di 40.000 euro e il reddito complessivo, diviso per 8.000. Ad esempio, per un reddito di 35.000 euro, la detrazione sarà di 625 euro, ovvero [(40000-35000)*1000/8000].
Nuovo cuneo fiscale: impatto sulle buste paga
Le modifiche introdotte avranno effetti variabili sulle buste paga dei lavoratori, a seconda della fascia di reddito:
- Redditi fino a 20.000 euro: l’indennità aggiuntiva dovrebbe garantire un incremento netto simile a quello attuale, con variazioni minime.
- Redditi tra 20.000 e 35.000 euro: si prevede una riduzione del beneficio netto rispetto al 2024, con decrementi mensili che possono variare da 9 a 57 euro.
- Redditi tra 35.000 e 40.000 euro: è atteso un incremento del beneficio, con aumenti mensili stimati tra 57 e 38 euro.
Queste stime indicano che, mentre alcune fasce di reddito potrebbero beneficiare delle nuove disposizioni, altre potrebbero subire una riduzione del netto in busta paga rispetto al sistema precedente.
Modalità di erogazione dei benefici fiscali
I benefici derivanti dalla defiscalizzazione saranno erogati direttamente in busta paga dai sostituti d’imposta, senza necessità di presentare domanda da parte del lavoratore. Eventuali somme versate in eccesso saranno recuperate in sede di conguaglio fiscale. Per informazioni più dettagliate e personalizzate, si consiglia di consultare un consulente fiscale.