Sciopero
Sciopero

Al centro del ciclone continuano ad essere gli scarsi interventi economici del Governo Meloni. E così dopo lo sciopero del 31 ottobre, ne sono previsti altri 2: uno il 15 novembre (indetto da Anief) e uno generale previsto per il 29 novembre 2024. Quest’ultimo è promosso da COBAS, insieme alle sigle ADL, Clap, e Sial. Interessati saranno sia il settore pubblico che privato. Vediamo di seguito le ragioni dello sciopero generale del 29 novembre.

I punti principali dello sciopero del 29 novembre

Non a caso da ottobre si è parlato di autunno caldo in tema di scioperi. Col 29 novembre si raggiunge infatti il quarto sciopero (dopo quelli del 18 e 31 ottobre, e dopo la mobilitazione del prossimo 15 novembre). L’ultimo che vedrà la luce lamenta l’esigenza di interventi e investimenti in settori quali sanità, istruzione, trasporti e assistenza. Invitati a partecipare sono soprattutto i precari della Pubblica Amministrazione, che maggiormente stanno risentendo della scarsa attenzione a loro dimostrata.

Al centro della polemica le politiche economiche e fiscali previste nella Legge di Bilancio 2025, oltre al malcontento generale nei confronti dell‘autonomia differenziata, accusata di andare ad accentuare le disparità sociali tra regioni e cittadini. Inoltre un altro aspetto centrale di questo sciopero è il dissenso nei confronti degli annunciati tagli al personale scolastico, che a quanto vedrà una riduzione di circa 8 mila unità in base a quanto si apprende sempre dalla bozza di Manovra Finanziaria.

Infine si vuole sensibilizzare su un tema che da anni attanaglia il mondo del precariato statale: la necessità di una stabilizzazione strutturale, sollecitando anche il governo a rinnovare i contratti in modo che i salari recuperino completamente l’inflazione e ad avviare una riforma pensionistica che abolisca la legge Fornero.