Il certificato internazionale di alfabetizzazione digitale ha messo in fibrillazione il mondo della terza fascia ATA da quando è stato previsto obbligatoriamente come titolo di accesso nelle graduatorie dal CCNL Scuola 2019-21. La previsione diventerà operativa a partire dal 1° maggio 2024, e da questa data gli aspiranti, già iscritti o che si iscriveranno per la prima volta, avranno a disposizione un anno per adeguarsi e conseguire il certificato informatico (quindi entro il 1° maggio 2025). I profili ATA interessati sono tutti tranne quello di collaboratore scolastico. Ciò che però emerge è una confusione generale, sia in termini di conseguenze nei confronti di chi non possiederà il titolo in esame all’atto dell’aggiornamento delle graduatorie ATA di terza fascia, sia con riguardo agli specifici attestati che rientrano nel certificato internazionale. Facciamo dunque chiarezza in base agli aspetti noti fino ad oggi.
Terza fascia ATA: la questione dell’iscrizione con ‘riserva’
Si era vociferato che i nuovi aspiranti della terza fascia ATA entrassero nelle graduatorie ‘con riserva’ se non ancora in possesso del certificato di alfabetizzazione digitale. E questo aveva fatto allarmare gli interessati, convinti di ritrovarsi ad avere meno possibilità di conseguire supplenze. Di recente però Attilio Varengo (CISL Scuola) ha chiarito che nelle graduatorie non si entrerà comunque ‘con riserva’ e che tutti, indistintamente, avranno diritto alla stipula dei contratti di supplenza. Sarà poi prerogativa delle scuole verificare se tutti gli iscritti nella terza fascia ATA avranno regolarizzato la loro posizione in merito al certificato internazionale.
Ancora dubbi sugli attestati rientranti nel certificato internazionale
Appurato che in occasione dell’aggiornamento delle graduatorie ATA di terza fascia (che si terrà presumibilmente tra maggio e giugno 2024) potranno iscriversi tutti, anche coloro senza certificato internazionale, e senza ‘riserva, resta l’incognita sugli attestati che vanno sotto la dicitura di ‘certificato internazionale di alfabetizzazione digitale’. Al riguardo il Ministero dovrà fornire gli opportuni chiarimenti per evitare che gli aspiranti si ritrovino a conseguire titoli che in realtà non rientrano nel certificato richiesto. Nel frattempo è comunque partita, inspiegabilmente, la corsa al conseguimento del certificato, tra ipotesi e incertezze.