Dopo la decisione presa lo scorso gennaio dal Tar del Lazio a proposito della validità del test d’ingresso di Medicina 2023 e della relativa graduatoria, è arrivata la sentenza del Consiglio di Stato che ribalta la situazione e riapre gli scorrimenti.

Test Medicina 2023: la sentenza del Consiglio di Stato

Con l’ordinanza del 10 aprile 2024 emessa dal Consiglio di Stato viene riaperta la graduatoria del test d’ingresso di Medicina 2023, che era stata bloccata dal Tar del Lazio per via delle numerose perplessità sollevate circa i criteri di equalizzazione dei punteggi. Il provvedimento, di fatto, accoglie le precisazioni del Cisia e conferma la validità del meccanismo precedentemente contestato. Ovviamente tale decisione avrà una serie di importanti conseguenze sugli studenti che l’anno scorso hanno sostenuto la prova. In particolare, su quelli di quarta superiore.

La riapertura della graduatoria

Alla luce della sentenza, ripartiranno gli scorrimenti per i posti rimasti non assegnati. Quindi, coloro che avevano ottenuto un punteggio idoneo al primo test potrebbero ora essere inseriti di nuovo nelle graduatorie ed avere l’opportunità di accedere a Medicina. In secondo luogo, la sentenza comporta il ripristino della validità dei punteggi ottenuti dagli studenti che avevano sostenuto il test. Al contrario, è stata respinta l’istanza del ricorrente principale che aveva chiesto l’ammissione in soprannumero. Per quanto riguarda infine i ‘quartini’, resta ancora incerto il loro futuro. Tuttavia è probabile che il Ministero, attraverso una norma ad hoc, riuscirà a tutelare i punteggi validi per l’immatricolazione all’anno accademico 2024-25. 

Nonostante la decisione del Consiglio di Stato, resta il fatto che il test d’ingresso di Medicina l’anno prossimo verrà comunque ripensato. Se infatti nel 2024 si ritorna alla vecchia prova cartacea in presenza, per il 2025 la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini ha annunciato l’introduzione di un nuovo sistema di selezione e sbarramento per gli studenti che, al momento, è oggetto di discussione parlamentare.