Lo Studio Legale Esposito Santonicola ha lanciato una campagna legale per ottenere il diritto di accesso senza selezioni preliminari al TFA Sostegno per i docenti che hanno accumulato almeno tre anni di esperienza nel sostegno negli ultimi cinque anni. Questa iniziativa si basa sull’articolo 18-bis, comma 2, del Decreto Legislativo n. 59/2017, che prevede l'”accesso diretto ai percorsi per i docenti con tre anni di esperienza”. Già a febbraio 2023, lo studio ha inviato una formale diffida alle autorità ministeriali e accademiche per far rispettare questa disposizione legale, contestando le procedure di selezione richieste per partecipare all’ottavo ciclo del TFA Sostegno.
Accesso diretto al TFA sostegno, cosa è successo
Dopo l’intervento legale, il Consiglio di Stato, mediante l’Ordinanza n. 5031/2023, ha ammesso la complessità dell’interpretazione della norma e ha chiesto un’udienza di merito al TAR Lazio per determinare se la frase “accedono ai percorsi di specializzazione” significhi un accesso senza ulteriori procedure al percorso di specializzazione. Il Decreto Ministeriale n. 583 del 29 marzo 2024, che riguarda il nono ciclo del T.F.A. Sostegno, pare accogliere le argomentazioni presentate da Esposito e Santonicola, consentendo l’accesso diretto ai docenti con tre anni di esperienza, riservando il 35% dei posti disponibili e prevedendo una “selezione per titoli” in caso di eccesso di domande, migliorando così le condizioni rispetto al ciclo precedente.
Chi ha impugnato l’VIII ciclo
Per i docenti che hanno impugnato la selezione per l’ottavo ciclo, l’udienza di merito presso il TAR Lazio sarà l’occasione per evidenziare come il Ministero abbia dovuto adeguarsi alle disposizioni legali, sollevando la questione se tale adattamento debba estendersi anche a loro, consentendo l’inserimento nelle liste degli ammessi al corso di specializzazione. È importante menzionare che la Magistratura del Lavoro di Napoli, in una sentenza emessa dalla dott.ssa Maiorano e patrocinata dallo Studio Esposito Santonicola, ha riconosciuto l’equivalenza tra tre anni di servizio e l’abilitazione, allineandosi ai principi stabiliti dalla Corte di Giustizia dell’Unione Europea e a una legge sulla stabilizzazione del personale.