Il Trattamento di Fine Servizio (TFS) è l’indennizzo che viene erogato ai lavoratori del settore pubblico al momento del ritiro dal servizio, destinato a coloro che sono stati assunti prima del 1° gennaio 2001 (mentre per gli assunti successivamente si applica il Trattamento di Fine Rapporto, TFR). A differenza del TFR, il cui calcolo si basa su un sistema contributivo e non è legato all’ultimo stipendio, il TFS si calcola sull’ultima retribuzione lorda. La questione dell’erogazione del TFS per i lavoratori statali si è imposta come argomento centrale nelle discussioni sulle politiche del lavoro pubblico in Italia, per via della necessità di rivedere le modalità e i tempi di pagamento di questo tipo di liquidazione.

TFS: quando dovrebbe essere pagato?

La normativa attuale, specificamente l’art. 3, comma 2, del DL 79/1997, prevede che il TFS venga pagato dopo 12 mesi dall’inizio della pensione o dopo 24 mesi in caso di dimissioni o licenziamento, con ulteriori dilazioni per chi va in pensione anticipata tramite opzioni come Quota 100, 102 o 103.bLa Corte Costituzionale, con sentenze emesse nel 2019 e nel 2023 (numeri 159/2019 e 130/2023), ha sottolineato come la normativa vigente contrasti con i principi costituzionali di adeguata retribuzione, che implica non solo l’adeguatezza dell’importo ma anche la puntualità del suo pagamento.

INPS e Ragioneria di Stato

Il Consiglio di Indirizzo e Vigilanza (CIV) dell’INPS ha evidenziato ritardi significativi nel pagamento del TFS, attribuibili sia alla normativa sia a una mancanza di personale qualificato e alla formazione inadeguata degli addetti, esortando a un’azione legislativa per accelerare l’erogazione. A tale proposito, l’INPS ha approvato una delibera, la n. 2 del 23 gennaio 2024, richiedendo la creazione di un piano specifico per abbreviare i tempi di pagamento. Nonostante queste iniziative, la Ragioneria Generale dello Stato ha segnalato, durante un incontro della Commissione Lavoro della Camera, la mancanza di risorse finanziarie per abbreviare i termini di erogazione del TFS a 3 mesi o per incrementare l’importo da 50.000 a 63.600 euro come suggerito dall’INPS.

Sottolinea un costo stimato di 3,8 miliardi di euro per il solo anno 2024 e il rischio di incrementare ulteriormente gli oneri a causa di contenziosi. Walter Rizzetto, Presidente della Commissione Lavoro, ha dichiarato al Sole24Ore l’intenzione di esplorare proposte alternative che non gravino eccessivamente sui bilanci, in risposta alla situazione attuale.