Supplenze docenti da GAE e GPS al 31 agosto e al 30 giugno, in relazione alla pubblicazione dei bollettini per la nomine degli incarichi a tempo determinato, occorre chiarire l’aspetto riguardante i titoli che danno diritto a una riserva di posti.
Supplenze docenti 2024/25, come funzionano i titoli di riserva?
Per quanto riguarda i titoli di riserva, occorre fare una premessa. Se nel bollettino viene indicato, accanto ai dati anagrafici del docente nominato, ‘inserimento con riserva‘, si tratta di un errore, visto che, per motivi di privacy, i titoli di riserva non vengono mai indicati né nei bollettini, né nelle graduatorie. A questo proposito, però, i sindacati hanno più volte invocato un sistema che, pur mantenendo l’opportunità della privacy, possa garantire anche una maggior trasparenza nella procedura.
Le tipologie dei titoli di riserva sono sostanzialmente 3: la prima è quella da ricondursi ai beneficiari della Legge 68/1999; la seconda è quella relativa ai militari volontari congedati VFP1, VFP4, VFB, Ufficiali di complemento in ferma biennale o in ferma prefissata. La terza è una novità di quest’anno, ovvero la riserva per coloro che hanno svolto senza demerito il servizio civile universale. In questo caso, è opportuno precisare che la riserva viene riconosciuta solamente per il servizio civile universale e non anche per il servizio civile nazionale.
L’accantonamento di una parte di posti a favore delle suddette categorie avviene nel limite complessivo del cinquanta per cento delle disponibilità. Il calcolo dei posti che spettano ai candidati che possiedono un titolo di riserva è piuttosto complicato anche perché deve tenere in considerazione il personale già assunto, in ciascuna provincia, per la specifica classe di concorso.
Per quanto riguarda la Legge 68/1999, la riserva dei posti opera con una percentuale compresa tra l’1 e il 7 per cento, percentuale stabilita dalla legge in base alle diverse categorie di beneficiari. Per arrivare alla quota di riserva, occorre calcolare il numero degli occupati, applicando le sopra citate aliquote: dal risultato andranno sottratti i posti eventualmente già occupati dal personale beneficiario delle norme sulle assunzioni obbligatorie. Il caso più frequente è quello relativo agli invalidi civili con percentuale minima di invalidità pari o superiore al 46% con contestuale iscrizione nelle liste di collocamento mirato.
Ciò che è importante sottolineare, in chiave di lettura del bollettino, è che molti candidati riservisti vengono nominati alla fine, in coda ai colleghi che li precedono in graduatoria: ecco perché, nelle assegnazioni, spesso si riscontrano dei ‘salti’.