Il Tribunale del Lavoro di Torre Annunziata, in composizione collegiale, ha confermato l’illegittimità del trasferimento della dirigente scolastica. La controversia è nata a seguito dell’accorpamento tra gli istituti I.S.I.S. “Graziani” e I.S.I.S. “Cesaro Vesevus”, e rappresenta un caso emblematico di difesa della continuità amministrativa e professionale.
Trasferimento dirigente: il contesto della controversia
L’unione tra i due istituti scolastici di Torre Annunziata ha portato alla nomina di un nuovo dirigente scolastico, con il conseguente trasferimento della precedente presso un altro istituto di Nola. Tale provvedimento è stato impugnato dagli avvocati Aldo Esposito e Ciro Santonicola, che hanno ottenuto in prima istanza l’annullamento del trasferimento tramite un’ordinanza del Giudice del Lavoro, dott.ssa Francesca Tritto. La dirigente è stata quindi reintegrata nella sede “Graziani Cesaro Vesevus”.
Successivamente, il Ministero dell’Istruzione e del Merito (U.S.R. Campania) ha presentato reclamo per ribaltare la decisione cautelare. Tuttavia, il Collegio giudicante ha rigettato il reclamo, riconfermando il diritto della Dirigente a mantenere la dirigenza dell’istituto accorpato.
Le motivazioni della sentenza
Il Tribunale del Lavoro ha fondato la sua decisione su una rigorosa analisi della discrezionalità tecnica dell’Amministrazione. I principali punti trattati includono:
- Discrezionalità tecnica vs arbitrio: La discrezionalità amministrativa deve sempre rispettare criteri oggettivi, evitando decisioni arbitrarie.
- Esperienza professionale valorizzata: La prof.ssa Papa vantava 18 anni di esperienza come dirigente scolastico, di cui 10 presso l’I.S.I.S. “Graziani”.
- Obbligo di motivazione trasparente: La mancanza di una motivazione chiara e analitica ha reso il trasferimento illegittimo, violando l’art. 97 della Costituzione.
- Tutela contro il danno professionale: L’allontanamento dalla sede storica avrebbe causato un grave danno alla professionalità e all’immagine della dirigente.
Effetti della pronuncia
Il Collegio giudicante ha riaffermato il diritto della Dirigente a mantenere la titolarità presso l’istituto accorpato, richiamando l’Amministrazione al rispetto delle norme in materia di accorpamenti scolastici. Secondo i legali Esposito e Santonicola, questa sentenza rappresenta un caso importante di “giustizia anamnestica”, che tutela non solo i diritti dei dirigenti scolastici ma anche i principi di trasparenza e merito nell’amministrazione pubblica.