Concorso docenti
Concorso docenti

Concorso PNRR 2, all’indomani della pubblicazione dei bandi del concorso PNRR 2, non si placano le proteste e le critiche contro questa seconda procedura concorsuale voluta dal Ministero dell’Istruzione e del Merito, in quanto legata al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. La voce degli idonei del primo concorso, beffati da un sistema che viene definito ‘ingiusto e poco trasparente’, è quella indubbiamente più forte nel coro delle proteste indirizzate alla nuova procedura concorsuale.

Idonei concorso PNRR 2023: ‘Sistema ingiusto e poco trasparente’

I docenti idonei del concorso PNRR 2023, riuniti nel gruppo spontaneo “Idonei esclusi PNRR 2023”, si sentono i più penalizzati e denunciano da mesi un sistema che considerano “ingiusto e poco trasparente“. Questi candidati hanno superato tutte le prove previste dal concorso del 2023, ma non possono essere assunti perché i posti disponibili erano inferiori al numero di idonei. Di conseguenza, gli idonei restano precari, mentre viene indetto un nuovo concorso per rispettare le normative della Commissione europea.

Il gruppo di docenti esclusi dal concorso PNRR esprime una forte rabbia e indignazione per la loro situazione, definendola un caso anomalo e pericoloso nella pubblica amministrazione. Promettono di rispondere in modo deciso e popolare, con l’obiettivo di portare la verità nelle case degli italiani. Considerano questa come una “crociata” del governo contro gli insegnanti, parlando di un accanimento che mina la dignità e la professionalità di chi si dedica all’educazione. La loro battaglia non riguarda solo loro, ma l’intero sistema educativo e il futuro dei bambini. Si impegnano a non fermarsi, a denunciare e a mobilitarsi per difendere il diritto all’istruzione e una scuola giusta, contro discriminazioni e fallimenti

FLC-CGIL: ‘Ci sono già insegnanti idonei da assumere, spreco di denaro pubblico’

La FLC CGIL critica aspramente l’annuncio del ministro Valditara riguardo ai nuovi bandi di concorso per i docenti. Secondo il sindacato, le procedure concorsuali sono ancora in corso per il 2023, con ritardi nelle prove orali e difficoltà nella costituzione delle commissioni esaminatrici, creando incertezze per migliaia di candidati e lasciando le scuole senza docenti stabili. Nonostante ci siano già numerosi insegnanti idonei pronti per essere immessi in ruolo, i nuovi concorsi verranno banditi per pochi posti, sprecando denaro pubblico e continuando a produrre nuovi precari. La FLC CGIL ha chiesto più volte di sospendere o limitare i bandi, ma le sue richieste sono state ignorate, con il ministro che non ha preso in considerazione i diritti dei lavoratori e il buon funzionamento del sistema scolastico.

Snals Confsal: ‘L’Amministrazione impone una tempistica che sembra scollegata dalla vita reale’

Snals Confsal attacca, invece, la tempistica dei nuovi bandi di concorso PNRR, pubblicati vicino alle festività natalizie, con un termine ridotto per la presentazione delle domande. Il sindacato, attraverso la voce di Elvira Serafini, ribadisce la propria opposizione all’indizione di nuovi concorsi, considerando le decine di migliaia di idonei delle precedenti procedure concorsuali. “L’Amministrazione impone una tempistica che sembra scollegata dalla vita reale”, afferma Serafini, sottolineando il sacrificio aggiuntivo che i docenti precari devono affrontare durante il periodo festivo. “Il Ministero non può continuare a far pagare ai precari i ritardi cronici della sua azione amministrativa”, conclude Serafini.

UIL Scuola: ‘No a nuovi concorsi’

Giuseppe D’Aprile, segretario generale di Uil Scuola Rua, ha sottolineato la contrarietà del sindacato a nuove procedure concorsuali senza prima aver coperto tutti i posti vacanti, utilizzando tutte le graduatorie degli idonei dei concorsi precedenti e portando a esaurimento anche quelle del concorso 2023.