Come si apprende dall’agenzia Ansa, alcuni atenei italiani sono in procinto di inaugurare sei nuove facoltà di Medicina. Se queste dovessero essere approvate in via definitiva, nel nostro Paese si arriverebbe ad avere 95 corsi di laurea in totale.
Università: in arrivo sei nuove facoltà di Medicina
Mentre si avvicina sempre di più la prima data del test d’ingresso 2024, il Consiglio Universitario Nazionale ha approvato negli scorsi giorni sei nuove facoltà di Medicina. Per l’ufficialità mancano ancora il “bollino” dell’ANVUR (Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca) e il via libera del Ministero dell’Università e della Ricerca stesso. Per l’esattezza le sedi in attesa di conferma sono le seguenti:
- Unicamillus – sede di Cefalù;
- Sacro Cuore – sede di Roma;
- Università di Cagliari – sede di Cagliari;
- La Sapienza – sede di Rieti;
- Università di Verona – sede di Verona;
- Università Europea di Roma – sede di Roma.
Nel caso in cui venissero approvate, le facoltà di Medicina in Italia diventerebbero 95 in totale. A tal proposito, il Sole 24 Ore ha ricordato che negli ultimi dieci anni il numero dei corsi di laurea in Medicina nel nostro Paese sarebbe aumentato di oltre un terzo. Nel 2013 erano 60, nel 2014 c’è stato un lieve calo con 58 corsi e nei due anni successivi si è saliti di nuovo a 59. A partire dal 2017, però, c’è stata una costante crescita fino ad arrivare agli 89 dell’anno scorso.
Come cambierà il test d’ingresso
Nel 2024 il test d’ingresso di Medicina tornerà ad essere cartaceo e in presenza, ma dall’anno prossimo la prova d’accesso più temuta dagli studenti dovrebbe andare incontro ad un’ulteriore trasformazione dopo l’insuccesso dei TOLC del 2023 e la successiva sentenza del Consiglio di Stato. Su questo argomento la ministra Anna Maria Bernini è più volte tornata a ribadire che il nuovo test si baserà essenzialmente su tre punti: trasparenza, equità e merito.
“Non c’è sistema sanitario efficiente, se non c’è una formazione all’altezza, di eccellenza”. Ha dichiarato la ministra al Sole 24 Ore. “Al ministero dell’Università e della Ricerca abbiamo insediato un gruppo di lavoro con il compito di verificare le necessità di nuovi professionisti”. Ha aggiunto. “Dobbiamo calibrare gli interventi di oggi con le necessità di domani ed è per questo che serve una riforma strutturata”. L’intenzione sarebbe di fatto quella si instaurare un semestre-filtro con esami caratterizzanti, dopo i quali gli studenti verrebbero selezionati per proseguire con gli studi in Medicina. “I protagonisti saranno gli studenti, le loro ambizioni, la loro vocazione”. Ha infine concluso Bernini.