Come sappiamo, ieri 10 gennaio il Ministro dell’Istruzione e del Merito ha firmato l’ordinanza ministeriale che definisce le modalità di valutazione periodica e finale degli apprendimenti degli studenti della Scuola primaria e del comportamento degli studenti della Scuola secondaria di primo grado. I sindacati, tuttavia, non concordano con quanto stabilito.
Cosa dice l’ordinanza in merito alla valutazione degli alunni
Come abbiamo visto, l’ordinanza, in via preliminare, specifica che al fine di consentire alle istituzioni scolastiche di adeguare i criteri di valutazione degli alunni, i registri elettronici e i documenti di valutazione per la scuola primaria e per la scuola secondaria di primo grado, nonché per fornire opportuna informazione alle famiglie degli alunni, le disposizioni ivi contenute si applicheranno soltanto a partire dall’ultimo periodo in cui è suddiviso l’anno scolastico, vale a dire per l’ultimo trimestre o quadrimestre dell’a.s. 2024/25.
Relativamente alla scuola primaria, si specifica che la valutazione periodica e finale sarà espressa attraverso giudizi sintetici correlati alla descrizione dei livelli di apprendimento raggiunti.
In ordine decrescente, questi sono: a) ottimo, b) distinto c) buono d) discreto e) sufficiente f) non sufficiente.
Per la valutazione periodica e finale del comportamento degli alunni della scuola secondaria di primo grado, questa sarà espressa con voto in decimi. In sede di scrutinio finale, il consiglio di classe delibererà la non ammissione alla classe successiva o all’esame di Stato per gli alunni a cui sarà attribuito un voto di comportamento inferiore a sei decimi.
Il disappunto dei sindacati
La Cisl Scuola, nel sottolineare che l’ordinanza non recepisce la maggior parte delle osservazioni che il CSPI aveva formulato in sede di esame del provvedimento, ha ritenuto “assai discutibile, inoltre, la decisione di dar corso alle nuove modalità di valutazione già nell’ultimo periodo del 2024/25, dando luogo a una sorta di “doppio regime” della valutazione in uno stesso anno scolastico, una decisione che lascia a dir poco perplessi”.
Nello stesso tempo, per la FCL CGIL “il Ministro Valditara ha finalizzato un provvedimento di stampo sanzionatorio e punitivo, dimostrando di non credere nel potenziale dell’educazione e dell’istruzione come strumenti di prevenzione del disagio e dell’insuccesso scolastico”. “I giudizi sintetici nella scuola primaria sanciscono difficoltà e carenze, privando la valutazione della funzione di miglioramento dei processi di insegnamento e apprendimento”.